Lungomare, Caputo (FdI): «Oltre i chioschetti il nulla. E il mio progetto è chiuso nel cassetto»
L'esponente di Fratelli d'Italia incalza: «In quattro anni di Amministrazione Stasi non c’è stata nemmeno un’idea per migliorare il Lungomare dell’area urbana di Rossano»
CORIGLIANO-ROSSANO – L'estate non è solo eventi. Meglio, l'estate in una città che ormai ha l'obbligo di avere un luogo guida non può proporre solo grandi eventi. Lo scriviamo da sempre, occorre che le aree marine, soprattutto quella di Sant'Angelo che, a differenza di Schiavonea è già un pezzo importante della struttura urbana comunale, vive esclusivamente nel periodo estivo. E non per questo può essere lasciata priva di servizi che oggi sono diventati essenziale. Qualche settimana fa dalle colonne dell'Eco dello Jonio evidenziavamo proprio, ad esempio, il lungomare rossanese fosse privo di un essenziale ATM per il prelievo di contanti insieme a tanti altri piccoli servizi che potrebbero cambiare l'appetibilità di quell'area.
A ritornare, oggi, sul tema è il dirigente locale di Fratelli d’Italia Guglielmo Caputo in una lettera aperta, indirizzata al sindaco Stasi e all’assessore al Turismo Argentino, sulla stagione estiva e su tutto ciò che le ruota attorno.
«Che estate sarà? Quali estati ci sono finora state? Se e come sono cambiate le nostre località turistiche?» Sono gli interrogativi di Caputo che aggiunge: «In quattro anni di Amministrazione Stasi non c’è stata nemmeno un’idea per migliorare il Lungomare dell’area urbana di Rossano. Oggi, difatti, lo stesso si presenta totalmente abbandonato e povero di attività commerciali. Mancano, ancora oggi, diversi servizi essenziali per una località turistica importante come Sant’Angelo: bancomat, tabacchi, e via discorrendo. Si continua a vivere di rendita, e infatti le poche attività che creano movimento e intrattengono i cittadini nella piazza sono i chioschetti ideati dal sottoscritto, durante il mandato amministrativo svolto con passione e determinazione, e con annesso parco giochi per bambini».
«Prima – prosegue -, lo ricordo ai più, la piazza era completamente abbandonata ed i chioschetti venivano usati come bagni pubblici. Da allora, dunque, il nulla. Al di là dei chioschetti esistenti, in questi anni non si è avuta la capacità di creare altri servizi. E su quelli esistenti, per la poca autorevolezza di questa Amministrazione, regna una totale confusione normativa e pratica che sfocia, non di rado, in denunce di vario genere».
«Basti pensare, entrando poi nello specifico, che su tutto il Lungomare di Rossano (da Momena a Gammicella) da tanto tempo sono state individuate apposite aree e prevista la nascita di nuove attività commerciali. Vere e proprie opportunità di sviluppo, economia, lavoro, soprattutto per i più giovani, nonché attrattive tangibili per cittadini e turisti. E allora, visto che Stasi ha poco tempo per pensare e poco tempo per tracciare un’idea di città futura, perché non si dà seguito a questo progetto già pronto e deliberato? Perché non lo si applica anche a Schiavonea? Perché non incentivare i tanti giovani che vogliono investire nella nostra città con passione ed impegno?»
«Caro Sindaco Stasi, caro Assessore Argentino, dare seguito ad idee di precedenti Amministrazioni è segno di maturità e responsabilità, soprattutto se quelle idee chiuse nel cassetto sono vincenti. Portare avanti idee e progetti credibili non ha affatto il sapore della resa dinnanzi all’avversario politico, bensì ha il valore della responsabilità nei confronti della comunità. È un principio molto semplice: più attività ci sono più turisti attrarremo, più lavoro si crea più entusiasmo e positività si realizzerà nella nostra città».
«Ben vengano i concerti, è divertente fare il PR riempiendo le piazze, ma questa non è lungimiranza. I concerti e le piazze piene le hanno sempre fatte tutte le Amministrazioni, mentre grandi progetti e grandi idee di sviluppo le hanno avute solo poche Amministrazioni, e targate centrodestra. Senza dimenticare un ‘particolare’: in quegli anni non si gestivano tantissimi soldi, come sta avvenendo invece adesso, eppure si programmava e si creava nonostante l’esiguità delle risorse finanziarie, e pensando non solo all’oggi».
«Che sia chiaro – e conclude -: questo non è un attacco, ma un accorato consiglio. Considerato che la campagna elettorale è ormai iniziata, questi soldi pubblici potreste investirli anche per la collettività. Con l’acqua sporca, non buttiamo via anche il bambino».