Tribunale Corigliano-Rossano, Fratelli d’Italia: «Stasi fa il doppio gioco»
Il coordinamento cittadino dei meloniani: «In altri territori hanno concesso l’immobile»
CORIGLIANO-ROSSANO– Sulle prospettive finalmente più vicine di prima di riapertura dell’ex Tribunale di Rossano, giocando probabilmente le ultime carte a disposizione della retorica demagogica e populista con la quale egli sarà ricordato in futuro, Stasi sta facendo fare alla politica e alle istituzioni del territorio e dell’intera Calabria la figura peggiore che tutti, maggioranze ed opposizioni, si potessero attendere.
È quanto dichiara il Coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia che, esprimendo soddisfazione per l’iniziativa di confronto ed approfondimento sulla questione promossa dal senatore Ernesto Rapani nei giorni scorsi a Palazzo San Bernardino, riuscitissima nonostante l’assurda assenza di Sindaco e assessori, si dice nauseato da quello che è diventato ormai, a tutti gli effetti, il prevedibile tratto distintivo della Dottrina Stasi: da una parte, cimentarsi in dichiarazioni personali apparentemente finalizzate a condividere e a sostenere posizioni unitarie; dall’altra, così come sta facendo sistematicamente, chiedere alla sua obbediente maggioranza di uscire pubblicamente il giorno dopo per distruggere, nel merito e nella sostanza, le chiacchiere da lui diffuse il giorno prima.
«Non si piega altrimenti – continuano – l’ultimissima sortita dei gruppi di maggioranza a sostegno dell’Amministrazione Comunale con la quale, infischiandosene della straordinaria unanimità per la prima volta raggiunta da tutti gli attori cittadini e territoriali sul da farsi, si continuano ad imbastire giri di parole, fughe in avanti e indietro, ricostruzioni auto-elogiative ed improbabili analisi e pareri di legittimità ed opportunità politica, giuridica o di altra natura, col solo obiettivo di giustificare l’inerzia del Primo Cittadino».
«Una sola cosa, infatti, Stasi dovrebbe fare ed invece fa di tutto perché non venga fatta: una delibera del Consiglio Comunale che metta a disposizione qualsiasi immobile destinato ad ospitare il Tribunale da riaprire. Un atto semplicissimo che, così come viene ormai ribadito da tutti gli avvocati, per la prima volta coesi sul punto, in questo particolarissimo momento storico di revisione della geografia giudiziaria nazionale, andrebbe favorito e licenziato senza la necessità di alcuna ulteriore domanda o radiografia sulla sua maggiore o minore doverosità o utilità; una determinazione semplicissima che altri comuni ed altri territori nelle stesse condizioni del nostro hanno già adottato senza dover assistere a perdite di tempo o alle piroette di amministratori locali».
«Pur comprendendo, dal suo punto di vista ideologico e movimentista, l’ormai evidentissima difficoltà personale e politica del Sindaco, vogliamo sperare – conclude il Coordinamento – che le dichiarazioni di impegno nella direzione di questo deliberato assunte pubblicamente dalla consigliera comunale di maggioranza Liliana Zangaro nel corso dell’evento di sabato scorso, ascoltate ed accolte dalla platea, possano rappresentare un ostacolo in meno al raggiungimento di quello che è con ogni evidenza, al netto dei dubbi di Stasi, uno step necessario per un obiettivo comune».