Tribunale Co-Ro, per Graziano (Azione) «oggi siamo davvero sulla buona strada»
Il consiglio comunale che si terrà pomeriggio sarà cruciale. Il consigliere regionale: «L'Attività parlamentare parte dalla felice intuizione del Consiglio regionale della Calabria»
CORIGLIANO-ROSSANO – «Corigliano-Rossano formalizzerà la disponibilità a concedere al Ministero della Giustizia l'immobile di piazza Santo Stefano qualora dovesse concretizzarsi il processo legislativo avviato per la riapertura dei tribunali soppressi. Finalmente l'atteso passo avanti, chiaro e concreto, da parte dell'Amministrazione e del Consiglio comunale di Corigliano-Rossano in questo nuovo step della lunga Vertenza Giustizia nella Sibaritide. La delibera consiliare che si andrà ad approvare oggi pomeriggio nell'Assemblea civica e sulla quale hanno lavorato anche le forze politiche di Opposizione pone un punto focale a sostegno dell'attività legislativa che sta portando avanti il Governo Centrale, a partire dal lavoro della Commissione parlamentare Giustizia, volta a rivedere e cancellare le profonde incongruenze dell'allora Riforma Severino. Una possibilità concreta che parte da una proposta di Legge avanzata già un anno fa dal Consiglio regionale della Calabria e che attendeva di essere nuovamente incardinata in Parlamento».
È quanto fa sapere Giuseppe Graziano, consigliere regionale di Azione, relatore e primo firmatario della Proposta di Legge al Parlamento 32/XII volta ad apportare modifiche al Decreto Legislativo 7 Settembre 2012, N.155 (Riforma della Geografia Giudiziaria), approvata dall'Assemblea regionale calabrese il 13 Aprile 2022, sulla quale fonda oggi il prezioso Disegno di Legge al vaglio della Commissione parlamentare Giustizia.
«Lo scorso anno – ricorda Graziano – su mia proposta è stato avviato il percorso procedurale istituzionale in seno al Consiglio regionale della Calabria per sostenere, attraverso una Proposta di Legge al Parlamento, la modifica del Decreto Legislativo 155/2012 sulla riorganizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a seguito del quale è stato soppresso, tra gli altri, anche il tribunale calabrese di Rossano (oggi Corigliano-Rossano). Questa proposta del Consiglio regionale sulla quale c'è stata un'intuizione politica del gruppo dei Consiglieri firmatari e del Governatore Occhiuto, insieme ad altre fatte pervenire al Parlamento da altri Consigli regionali italiani, è il canovaccio essenziale sul quale fonda il quadro normativo su cui stanno lavorando la Commissione Giustizia e in particolare dal Senatore Ernesto Rapani, che rappresenta di fatto il primo e vero atto concreto incardinato in Parlamento dal 2012 a oggi mirato alla riapertura dei Tribunali soppressi».
«C'è oggi una volontà unanime – aggiunge Graziano – di tutta la filiera istituzionale che si avvalora ancora di più grazie all'atto formale deliberativo del Consiglio comunale che metterà a disposizione del Ministero della Giustizia il palazzo di Santo Stefano, a Rossano centro storico; che ha già e da un anno una presa di posizione precisa da parte della Regione Calabria, pronta a caricarsi le spese logistiche della struttura e c'è la volontà del Governo di modificare il riordino dei presidi giudiziari. Da rappresentante del territorio in seno all'assemblea regionale, insieme tra gli altri le colleghe Straface e De Francesco che con me hanno voluto firmare un anno fa la Proposta di Legge, non ci siamo tirati indietro a portare avanti l'unica iniziativa possibile che la Regione potesse fare per sostenere il processo di riapertura del Tribunale. Certo, come in ogni vertenza civica serve concertazione, e come ricorda proprio un anno fa, serve che tutti dalla loro postazione si impegnino a fare la loro parte: soprattutto adesso e soprattutto in una grande questione che interessa la più grande città della provincia di Cosenza e la terza della Calabria. Solo con un'azione congiunta e di forza credo si possa arrivare ad ottenere il risultato di restituire a quest'area il diritto alla Giustizia che gli è stato malamente negato oltre un decennio fa. Oggi mi sembra che siamo davvero sulla buona strada».