Sull’Ospedale di Castrovillari incalza Laghi: «Troppe falle. Interventi insufficienti»
Il capogruppo in Consiglio Regionale per "De Magistris Presidente" torna a intervenire sul nosocomio: «E mentre la sanità pubblica si scopre sempre più in crisi, quella privata, non sta certo a guardare»
CASTROVILLARI - Una emodinamica che funzioni 6 ore al giorno, anziché 24 su 24 dà troppo poche garanzie di efficace e tempestivo intervento per chi è colpito da un infarto. È quanto succede all'ospedale di Castrovillari, per carenza di personale -esordisce Laghi. Mentre ormai da diversi giorni la Risonanza magnetica della locale Radiologia è ferma per infiltrazioni d'acqua nei locali».
Queste le dichiarazioni di Ferdinando Laghi, rilasciate ad una televisione regionale. «Tante altre... cronicità, poi, continuano a peggiorare - ha proseguito Laghi - Anestesia-Rianimazione ha un personale ridotto sempre più al lumicino, con una negativa ricaduta anche per l'attività delle sale operatorie. La Neurologia è presidiata da un solo medico (e sulle carte si parla addirittura di una Stroke-Unit), Ortopedia rimane desolatamente chiusa e inesistente, se non nelle promesse carte, la Riabilitazione intensiva fisiatrica. E l'elenco potrebbe continuare, purtroppo, a lungo – continua il Consigliere Laghi. È triste, sconfortante e, soprattutto, ingiusto nei confronti delle popolazioni cui, di fatto, continua ad essere negato il diritto alla salute. L'attesa dell'Atto Aziendale non giustifica affatto né queste né tante altre carenze, né può giustificare la mancata sostituzione di chi va in pensione o la carenza di concorsi a tempo pieno per tutte le figure sanitarie necessarie. I concorsi, inoltre, non vanno poi abbandonati a loro stessi, ma rapidamente espletati, come la situazione richiede e va dato immediatamente corso alle assunzioni già oggi possibili, sfruttando le graduatorie esistenti».
«E dato che si parla del nuovo Atto Aziendale - ha concluso Laghi -, l'attuale ripartizione territoriale dei Distretti sanitari tra l'area Esaro-Pollino e Costa jonica va assolutamente ribadita e mantenuta, rispettando l'inquadramento storico che è anche quello più funzionale. La politica non spadroneggi, continuando a far guasti, sui diritti e sui bisogni dei cittadini. E mentre la sanità pubblica si scopre sempre più in crisi, quella privata, non sta certo a guardare».