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Lidi e concessioni demaniali ai tempi della Bolkestein, Laise (Pd): «Occorre chiarezza immediata»

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CORIGLIANO-ROSSANO - Alberto Laise, componente Assemblea Nazionale Pd, interviene sulla questione relativa alla direttiva Bolkestein che regola le procedure amministrative per lidi e concessioni demaniali.

«Quando si tratta di ciò che, regolarmente, viene promesso dai candidati e dai partiti politici durante le campagne elettorali – afferma Laise- mi viene sempre in mente questa frase: “L’adulto non crede a Babbo Natale...ma lo vota". Se poi si rapporta a ciò che viene, poi, fatto nel nostro territorio... questa sensazione di "presa per i fondelli" aumenta sempre più.

L'ultima campagna elettorale – prosegue - ha avuto un tema molto forte e particolarmente sentito nella nostra città: la Bolkestein e la sua applicazione sulle concessioni demaniali e sui lidi balneari. In particolare, quasi in solitudine, Fratelli d'Italia (non dimenticate questo nome perché sarà fondamentale per il nostro territorio nei prossimi anni) e la sua leader Giorgia Meloni, oggi Presidente del Consiglio con una maggioranza che definire bulgara è poco, ha preso un impegno preciso: l'Italia non avrebbe applicato la Bolkestein.

Parole semplici, chiare, che hanno rassicurato un settore, quello dei balneari, che da anni vive con ansia le determinazioni dei governi e dell'Europa su questa importante direttiva. In buona sostanza la Bolkestein chiede, tra le altre cose, che a) venga effettuata una mappatura di tutte le concessioni balneari sul demanio dello Stato; b) che vengano messe a bando, con manifestazione di interesse transfrontaliero ed evidenza pubblica, le concessioni demaniali in scadenza.

Questa direttiva – spiega -, se da un lato si poneva l'obiettivo di mettere ordine ad un settore dove ordine non c'era, garantendo la libera concorrenza, dall'altro metteva a rischio migliaia di "aziende a conduzione familiare" che negli anni hanno investito nel settore e negli stabilimenti. L'allora candidata Meloni ed il suo partito si assumevano l'impegno di bloccare la Bolkestein e salvaguardare i concessionari. E nella nostra città c'è ampiamente traccia di quest'impegno solenne nelle chat di WhatsApp del settore. Durante la campagna elettorale del senatore Rapani furono numerosi proprio i gestori di lidi che gli diedero sostegno sulla base di quel solenne impegno.

In queste ore apprendiamo che, non solo l'Europa, come largamente preventivato, avviava la procedura d'infrazione nei confronti del nostro Paese per non aver rispettato la direttiva ma Fratelli d'Italia ed i suoi pasdaran si preparano a scaricare le colpe su mille responsabili dimenticando le promesse fatte. Storia già vista ed ampiamente predetta. E, anche alla luce degli ultimi giorni in cui il maltempo si è abbattuto con violenza sul nostro litorale, costringendo gli operatori balneari ad ulteriori spese per il ripristino delle concessioni, sarebbe più che opportuno dare qualche certezza.

Se fosse per loro e per il loro modo (storico) di gestire le questioni del nostro territorio (porto, SS106, concerti, Enel ecc.) ci troveremmo di fronte ad una crisi difficilmente gestibile. Per fortuna, per lo meno nel nostro comune, la situazione potrebbe risultare essere meno complicata rispetto ad altre realtà proprio perché, lo scorso anno, l'assessore Novello e l'amministrazione comunale sono intervenuti nella questione procedendo ad un avviso pubblico per il rinnovo delle concessioni balneari.

Sostanzialmente – afferma ancora - il nostro comune ha proceduto ad un avviso pubblico che dava la possibilità a tutti i soggetti interessati di chiedere, per ogni singolo lotto (così come chiede la direttiva), di promuovere un bando di gara. Laddove non ci fosse stata manifestazione d'interesse si poteva procedere con il rinnovo fino al 2033. Infatti alcuni lotti sono andati a gara proprio perché c'è stata la manifestazione d'interesse. Ora occorrerebbe che la Regione, e mi risulta che l'amministrazione comunale si stia muovendo in questa direzione, attesti che anche l'interesse transfrontaliero è stato rispettato e che quindi la situazione delle concessioni corissanesi sia regolare. Ma di questa situazione, nota anche ad alcuni rappresentanti sindacali di categoria che ne avevano elogiato il modus operandi, Fratelli d'Italia si guarda bene dal fare menzione. Troppo duro il compito di dire che l'amministrazione comunale aveva operato bene.

Quello che, a mio avviso, l'amministrazione ora dovrebbe fare è proprio promuovere, attraverso le associazioni di categoria, un incontro pubblico con i concessionari, allargandolo anche agli operatori turistici alberghieri, per discutere sia della situazione legata alla Bolkestein sia alla programmazione della stagione estiva, non solo legandola all'organizzazione degli eventi, ma allargandola alla programmazione turistica futura che miri, finalmente, alla possibilità di prolungare ed allargare la stagione turistica almeno da aprile a ottobre così come avviene in numerose altre località. In questo settore, tra operatori ed indotto, gira almeno il 20% dell'economia della città, e se restringiamo il dato alla sola Schiavonea, i numeri diventano ancora più importanti.

Riuscire ad aprire un confronto con questo settore che porti ad una collaborazione fattiva lo renderebbe ancora più competitivo all'interno del panorama ricettivo e turistico italiano. Una posizione che si andrebbe a rafforzare, ad esempio, puntando sullo scalo di Crotone (già rifermento per chi viaggia dal Nord- Est del Paese e che non avrebbe la necessità nemmeno di investimenti infrastrutturali fuori da ogni logica regionale.

In questi mesi, tra la progettazione dei PinQua, l'intervento sulla SS106 e la trasformazione dell'area Enel, la nostra città potrà avere a disposizione importanti risorse e strumenti per cambiare la propria immagine e struttura. Ed è fondamentale, oltre a sperare che ci sia una continuità amministrativa e politica, che a questa si aggiunga una "discussione pubblica" che porti al coinvolgimento dei settori interessati.

Ed in questo contesto, l'area di Schiavonea, per numeri e operatori, diventa il punto di riferimento e di traino proprio nel poter attirare turisti e, di conseguenza, risorse economiche estranee alla città. Il nostro sforzo – conclude -, e quello dell'amministrazione, sta proprio nel trasformare definitivamente il turismo di Corigliano-Rossano da prettamente locale (chi ha la seconda casa, chi rientra da fuori ecc.) ad un turismo transfrontaliero in tutto e per tutto, inserendosi con pieno diritto nei circuiti internazionali».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.