Le polemiche dopo l’incontro Salvini-Pirillo: «Abbiamo ottenuto “il Decreto del mo’ vediamo”»
Celestino (Per la rinascita di Longobucco): «Nessuna data, nessun finanziamento, nessun decreto, nessun progetto. Solo promesse su promesse»

LONGOBUCCO - «A seguito del tanto discusso incontro tenutosi a Roma presso il Ministero delle Infrastrutture tra il Sindaco di Longobucco ed il Ministro Salvini, esprimiamo la nostra delusione nell’apprendere i risultati che sinceramente ci paiono per nulla positivi ed incoraggianti per gli interessi di Longobucco. Intanto perché, rispetto a quanto si era precedentemente affermato, questo incontro che doveva essere “esclusivo” tra Pirillo e Salvini si è trasformato in un incontro tra Salvini ed i suoi uomini della Lega in Calabria».
È quanto si legge in una nota stampa di Eugenio Celestino, Capogruppo in Consiglio Comunale di “Per la rinascita di Longobucco”.
«Poi – aggiunge - perché da un “Decreto Longobucco” sul modello del Decreto Genova ci ritroviamo con un “Decreto del mo’ vediamo”. Nessuna data, nessun finanziamento, nessun decreto, nessun progetto, nessuna “carta”, come direbbero in molti. Solo promesse su promesse, ma sulla Sila-Mare, ahinoi, ne sentiamo e ne subiamo da più di 30 anni! Ecco perché ritenevamo fondamentale l’unità in un’occasione così importante! Un’unità rappresentativa di tutte le forze politiche, sociali, sindacali per fare in modo che Longobucco fosse una voce unica, forte, autorevole e protagonista. Ed invece qualcuno ha preferito isolarsi nel proprio abituale vittimismo e fare lo spettatore in un incontro da cui si poteva invece ottenere molto di più della la solita promessa politica».
«Con questo agire politico si sta portando una comunità all’esasperazione con il rischio concreto che nei prossimi anni il paese sarà completamente spopolato. Noi non ci arrendiamo e continuiamo a lavorare per affermare una politica che guardi agli interessi delle comunità e che investa nella formazione delle proprie classi dirigenti affinché si formino futuri amministratori aperti, competenti, autorevoli e protagonisti!» conclude.