«Governo sciatto e inaffidabile, prende in giro i longobucchesi e la Calabria»
Scutellà (M5s): «L’elettrificazione della rete ferroviaria jonica sia una priorità. Si metta da parte l’autonomia differenziata e il Ponte sullo Stretto, e si inizi dalle fondamenta. Non costruire un castello sulle macerie»
ROMA - «Questo governo prende in giro i Longobucchesi e non vuole nemmeno dare priorità assoluta all'elettrificazione della rete ferroviaria jonica».
Lo dichiara in una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Elisa Scutellà
«Ciò che proponeva il governo come riformulazione al mio odg era una vera e propria presa in giro, sintomatica di un governo sciatto e inaffidabile che si intestardisce su un ponte senza pensare agli importanti interventi di cui necessita il Mezzogiorno per uscire dalla sconfortante condizione attuale, definita dall'Istat come "il territorio arretrato più esteso dell'area euro". Con il mio odg chiedevo una cosa semplice ma fondamentale: si ritengano prioritari gli interventi di elettrificazione della rete ferroviaria jonica e si attivi ogni intervento utile affinchè tali opere non debbano subire ulteriori ritardi nella fase programmatica e realizzativa».
«Vaste aree del Sud del Paese – prosegue la Scutellà - sono caratterizzate da una scarsissima accessibilità di rete ad alta velocità e ad alta capacità, oltre ad avere una rete convenzionale arretrata, obsoleta e poco efficiente, quasi sempre ad unico binario e senza elettrificazione. In Calabria sono 686 i chilometri a binario unico su 965 chilometri totali di rete ferroviaria, ossia il 69,6 percento, mentre la rete non elettrificata conta 477 chilometri, ossia il 49,4 percento del totale. L'elettrificazione della ferrovia Jonica si sarebbe dovuta completare entro il 2023 tuttavia i rallentamenti accumulati hanno posticipato la fine lavori al 2026 è per cui necessario che si recuperino i ritardi per arrivare finalmente all'elettrificazione della linea jonica, tuttavia, ancora una volta questo governo si dimostra indifferente alle esigenze di cittadini che hanno il diritto di spostarsi sul territorio in modo efficace e rapido».
«Se si vuol far davvero il bene del Sud – conclude la Scutellà - si metta da parte la folle proposta di autonomia differenziata, così come del Ponte sullo Stretto, e si inizi dalle fondamenta del Mezzogiorno evitando di costruire un castello sulle macerie».