Amendolara, l’opposizione attacca: «Siamo fanalino di coda in tutto e non ci sta più bene!»
I gruppi consiliari “Esserci per Amendolara” e “Amendolara Domani”: «Non c’è una sola opera pubblica che possa dirsi terminata a regola d’arte o che non abbia strascichi legali e vertenze varie»
AMENDOLARA - «Circola in questi giorni una specie di manifesto a firma dell’Amministrazione Comunale dai toni belligeranti e donchisciotteschi, a chi la spara più grossa, pensando che si possano ancora con chiacchiere affabulanti e arringhe stonate da imbonitori seriali, prendere per il naso gli Amendolaresi! Un manifesto che offende innanzitutto la libera dialettica democratica e il ruolo dell’opposizione consiliare (che, ricordiamolo, rappresenta i 2/3 dei voti degli Amendolaresi), denigrandone i rappresentanti come persone portatrici di odio ed additandoli come quelli “del tanto peggio tanto meglio anche se a pagare sono Amendolara e gli Amendolaresi”. Questo non lo consentiamo a nessuno…tantomeno a chi fa del dileggio, delle offese gratuite e della deresponsabilizzazione una regola comportamentale».
È quanto si legge in una nota stampa dei gruppi consiliari “Esserci per Amendolara” e “Amendolara Domani” che così continuano: «Apprendiamo di grandi realizzazioni a cura dell’Amministrazione Comunale (presente, passata prossima, passata remota?) che spaziano dal Megalotto SS 106, alle opere compensative, dalla Comunità Energetica, al fotovoltaico, dal Parco Archeologico di San Nicola alla Stazione Zoologica, dalla valorizzazione della Mandorla al Valloncello. Manca, forse, la progettazione del ponte sullo Stretto e della Variante di Valico! Peccato che: il Megalotto, pare, sia opera dell’Anas; delle opere compensative non sappiamo proprio nulla; della Comunità Energetica esiste solo la sigla; sul fotovoltaico pare ci sia qualche problemino; il Parco Archeologico, quando sarà definito, sarà esclusivamente opera del Ministero della Cultura; la Stazione Zoologica è stata allocata qui ad Amendolara dalla Regione e con Amendolara ha davvero poche interazioni e comunque solo per pochi privilegiati amici; sulla mandorla l’unica cosa concreta è la cittadinanza onoraria al dott. Papa; il Valloncello, poi, in gestazione da anni, è opera progettata ed appaltata dal Consorzio di Bonifica».
«Purtroppo, invece, - aggiungono - assistiamo a una perdita inarrestabile di popolazione con i nostri giovani che partono ogni giorno, alla ripetuta chiusura di esercizi commerciali, alla stagnazione del turismo…senza Lungomare, senza servizi balneari, senza Piano Spiaggia, senza Bandiera Blu…senza la promessa Rimini, e ancora….niente Zona industriale… con le imprese artigianali in estinzione, mentre l’agricoltura è abbandonata a se stessa con viabilità rurale impraticabile e la programmazione urbanistica è completamente inesistente. Fanno invece bella mostra di sé una indefinibile realizzazione di marciapiedi in Marina…a macchia di leopardo…per non parlare dei marciapiedi del Paese, una vera e propria vergogna! Un impianto di depurazione inefficiente e inadeguato, un ampliamento cimiteriale allocato in un fosso, mentre i cittadini che hanno pagato profumatamente da anni restano in attesa; un serbatoio in paese in situazione strutturale e funzionale assai critica ecc. Non c’è una sola opera pubblica che possa dirsi terminata a regola d’arte o che non abbia strascichi legali e vertenze varie».
«Di cultura non ne abbiamo visto neppure l’ombra: non riusciamo sinceramente ad intravedere alcuna importante iniziativa di carattere culturale, scientifico, storico, archeologico ed economico! Quali traguardi regionali, nazionali e mondiali... Quali scienziati frequentano le nostre strade cittadine, ormai deserte e desertificate… Quali ricadute economiche e sociali? Vediamo solo cadute verticali. L’unico dato certo ed incontrovertibile è che siamo un Comune dissestato (con Decreto del Presidente della Repubblica e con la presenza di un Commissario liquidatore), nonostante i circa undici miliardi di vecchie lire di liquidità concessa per sanare situazioni debitorie, con una incapacità amministrativa acclarata dalla Corte dei Conti, e per la quale pagheremo i tributi locali al massimo, dall’Imu alla Tari, dall’Irpef ai servizi idrici, a quelli a domanda individuale, non potremo assumere mutui e tantomeno personale e saremo esclusi dalla gran parte dei finanziamenti (a tutto ciò si aggiunge il pagamento in corso di tutti i ruoli pregressi non riscossi). Cari concittadini apriamo gli occhi, guardiamo a destra e a sinistra del nostro territorio e facciamo i dovuti confronti! Oriolo ha raccolto finanziamenti pubblici per 69 milioni di euro e Roseto e Rocca non sono da meno! Siamo fanalino di coda in tutto e non ci sta più bene!»