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Sibari-Co-Ro, Rapani rilancia allo “spoiler” di Stasi: «Serve subito deroga al Dibattito pubblico»

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CORIGLIANO-ROSSANO – C’è ancora un treno, inaspettato, che Corigliano-Rossano può prendere al volo per tentare di realizzare quello che fino ad un paio d’anni fa era impossibile: l’ammodernamento della statale 106. Lo scrivevamo appena stamattina sulle pagine dell’Eco dello Jonio. Certo non è un treno velocissimo come quello che era venuto a prospettare il governo a Rossano il 21 aprile 2021 (quell’occasione l’abbiamo fatta tramontare tra inutili e deleterie polemiche e senza nemmeno capire se ci stessero prendendo in giro!) ma dare ufficialmente un ok alla proposta di tracciato della Sibari-Corigliano-Rossano, così da mettere il Ministero delle Infrastrutture di dettare le priorità, è sicuramente un’opportunità ghiotta. Quantomeno per non derubricare – nuovamente – questa opera essenziale e strategica per la Calabria del nord est nel libro delle “cose perse”.

I tempi sono stretti, «contingentati» come ha ricordato stamani il senatore di Fratelli d’Italia Ernesto Rapani in una conferenza stampa appositamente convocata per comunicare delle novità a riguardo della SS106 e per lanciare un ultimatum (l’ennesimo) all’esecutivo Stasi.

Proprio il primo cittadino ieri sera aveva un po’ spoilerato i contenuti dati poi oggi in pasto alla stampa dal parlamentare della Meloni, annunciando un accordo sul tracciato della Sibari-Co-Ro (ne abbiamo parlato qui). Non solo l’accordo sulla tratta che «il sindaco ha sottoscritto con Anas – ha rivelato Rapani – lo scorso 23 gennaio» ma anche un impegno imminente: la deroga al dibattito pubblico. «Un passaggio essenziale – ha ricordato il senatore di FdI – affinché si possa arrivare alla fine di aprile con una proposta progettuale ben definita e finanziabile».

Rapani nel suo incontro con la stampa, accompagnato dai due dirigenti locali del partito, da un lato Gioacchino Campolo e dall’altro Emanuele Sapia, porta con sè il tomo della Legge di Bilancio approvata a fine anno scorso. E con orgoglio sventola l’art.88 della finanziaria, quello che per la prima volta parla esplicitamente di Statale 106 Jonica e del suo ammodernamento. In quelle dieci righe è racchiuso tutto. Ci sono i tre miliardi stanziati in 15 anni ma c’è anche un passaggio determinante che Rapani legge, scandisce e poi traduce dal lessico politichese: «Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti… da adottarsi entro il 30 aprile 2023, sono individuate le tratte – lotti funzionali - da finanziare con le risorse di cui al comma 1 (i famosi 3 miliardi, nrd), le modalità di erogazione e i casi di revoca delle stesse, previa presentazione da parte del Commissario straordinario al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, entro il 28 febbraio 2023, di un quadro completo e aggiornato, riscontrabile sui sistemi informativi della Ragioneria generale dello Stato, dei lotti in corso di realizzazione e da realizzare, con indicazione, per ciascun lotto, dei relativi costi, dello stato progettuale o realizzativo e delle risorse già disponibili, nonché del cronoprogramma procedurale e finanziario…» Che tradotto significa: «Entro il 28 febbraio – è sempre Rapani a dirlo e lanciare l’ultimatum a Stasi – è necessario che tutta la documentazione sia in mano al Ministero delle Infrastrutture che entro il 30 aprile deciderà quale tratta realizzare (e quale accantonare, Rapani non lo dice ma è così)». «E in questa documentazione – aggiunge il senatore di FdI - deve esserci anche la delibera di deroga al dibattito pubblico, senza la quale l’iter progettuale ritornerà alla fase iniziale, quindi al piano di fattibilità tecnico-economico».

Cosa significa tutto questo? Per capirci meglio e per capire dove eravamo un anno fa e cosa si prospetta in futuro per la Sibari-Corigliano-Rossano ci viene in aiuto la grafica riportata di seguito.

Ad aprile 2021, se si fosse andati coordinati secondo le indicazioni dettate dall’allora presidente Jole Santelli, recepite dal Governo e quindi dal Commissario straordinario Simonini e da Anas, e se non ci fossimo persi in chiacchiere e nel negativismo assoluto, eravamo allo Step 2 (quello del progetto definitivo) ed il progetto sarebbe transitato subito dopo al parere del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e avrebbe seguito il suo iter.

Oggi quel treno non c’è più. Si potrebbe ripartire, però, dallo Step 1 con un iter accelerato (il progetto sarebbe già nella pancia del Consiglio superiore dei Lavori pubblici) – evitando il Piano di Fattibilità tecnico economico (Step 0) - se il Consiglio comunale di Corigliano-Rossano approvasse il progetto (è l’unico fino ad oggi che non lo ha approvato sui 41 comuni coinvolti nella tratta Sibari-Cz) e derogasse al dibattito pubblico (come hanno fatto i comuni della Kr-Cz) entro il prossimo 28 febbraio.

Diversamente, se le reticenze di Stasi e della Maggioranza dovessero perdurare, la possibilità di ripiombare il prossimo 1 marzo allo Spet 0 è tutta in piedi. «E a questo punto – ha confermato Rapani – ci sarebbe anche il rischio che quest’opera non vedrà mai più la luce». Dal momento che, una volta completato il corridoio Adriatico-Jonio-Tirreno con l’ultimazione del Megalotto 3 Sibari-Roseto e dopo aver connesso a sud Crotone con la A2 attraverso l’ammodernamento della SS106 Kr-Cz (il famoso progetto bandiera), «Anas – ha detto Rapani - non darebbe più priorità alla progettazione di una nuova strada a 4 corsie per il collegamento a sud di Sibari». Quindi rischieremmo di essere tagliati fuori in modo quasi definitivo.

Insomma, il progetto è nuovamente sul filo del rasoio. Anche perché Stasi non ha mai ceduto agli aut-aut. E seppure la strada dettata da Rapani e Fratelli d’Italia fosse quella giusta, il pericolo che il sindaco si incaponisca sulla posizione opposta anche per solo spirito di contraddizione, c’è tutto. In barba alla collaborazione, alla coesione e a tutto quanto di mieloso è scaturito appena tre giorni fa dall’incontro di San Bernardino quando si è cercata unità per far fronte comune in un’altra grande battaglia: quella del Tribunale. Ma anche una strada moderna e sicura è altrettanto importante e strategica per questa città!

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.