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Mario Scorza , tra le voci dei lavoratori e le nuove sfide del Pd: «C’è bisogno di una nuova resistenza»

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CORIGLIANO-ROSSANO - Fisco, lavoratori e stato di salute della sinistra. Mario Scorza, rappresentante sindacale comprensoriale Casil e storico esponente del centro-sinistra del panorama politico di Corigliano-Rossano, ha discusso di questi e ad altri temi all’Eco in diretta, il talk della nostra testata condotto dal direttore Marco Lefosse.

Ormai lontano dalla politica e dedito alla professione, sembra essersi allontanato dalle faccende che riguardano il suo partito.

«Non mi sono allontanato dal Pd - afferma Scorza -, le idee sono quelle e sono forgiate dentro di me. Questo Pd purtroppo non ha risposto e non risponde alle esigenze dei lavoratori, dei piccoli artigiani, dei piccoli commercianti. Uno volta gli iscritti a questo partito, erede della sinistra più pura, appartenevano a queste categorie, adesso non più».

Scorza, lo ricordiamo, è Presidente dell’associazione di Rossanesi nel mondo. Suo padre, Gennarino Scorza, è stato protagonista di spiacevoli eventi vessatori ma anche di riscatto, durante la Seconda Guerra Mondiale. L’associazione ha tra i suoi obiettivi conservarne la memoria e ricordarlo. È un gruppo di resistenti, che difende e custodisce i valori di un Italia libera e democratica.

«C’è necessità di una nuova resistenza, la quale deve necessariamente aprirsi a sinistra. Queste categorie non hanno nessuna garanzia e nessuna protezione da parte dello stato. Non hanno indennità di disoccupazione, malattia, ecc. Possono contare solo sul loro lavoro e trascurano tutto il resto. Basta continuare a ripetere che rappresentano la parte di contribuenti che evade».

Cercare quindi di allentare la morsa delle spese che gravano su queste categorie. La recente misura varata dal governo relativa alla rottamazione fiscale sembra agire in tal senso. Vedremo quali saranno i risvolti e soprattutto vedremo se questa operazione sarà solo un’operazione di propaganda. In Italia il 40% dei cittadini ha un conto aperto con lo Stato, per un debito totale di circa 954 miliardi di euro.

A tal proposito, anche la nostra amministrazione ha deciso di aderire alla rottamazione delle cartelle sotto i mille euro: «Si, e così facendo compie un’operazione di verità e chiarezza. In che senso? Nel senso che questi residui attivi vengono portati da anni nei bilanci comunali. Il più delle volte questi residui falsificano gli stessi bilanci. Bisogna capire quali tra questi sono esigibili e quali invece non lo sono, perché altrimenti ciò che ne viene fuori non risulta veritiero. E poi bene ha fatto il sindaco a recepire questo ragionamento fatto dal governo nazionale e metterlo in atto, così che per una volta un’amministrazione comunale - che non è schieratamene di destra ma nemmeno di sinistra (anche se ne possiede qualche elemento) - fa qualcosa per i cittadini, i quali evidentemente non hanno potuto e non possono pagare. Fatta questa pulizia, poi, bisogna capire come arrivare a controllare tutto quello che figurerà ancora nel bilancio e che riguarda il passato (tributi come Imu, Tosap, Ici, Bucalossi…) per capire come agire affinché si mettano i cittadini in condizioni di pagare e il comune nella condizione di incassare».

E sul Pd. La settimana scorsa c’è stata una riunione dei dissidenti e questa volta la rivolta verso l’establishment del partito ha preso le mosse proprio dalla sibaritide. Si sono incontrati per attaccare la posizione e l’azione dei dem in Calabria, sempre più lontani dai valori fondanti del partito e lasciando campo e terreno al riformismo populista del M5s. Ci si chiede se il Pd sia capace di riappropriarsi di quella storia.

«Io credo che le ultime elezioni lo abbiano dimostrato. Il Pd non è stato nella condizione di mettere in campo le sue forze politiche affinché la destra non vincesse. E due sono le possibilità, o il Pd non ha voluto vincere perché non voleva governare in un momento così delicato, oppure perché attraverso il suo Segretario che è un perdente (Letta) ha voluto cavalcare un ragionamento che si è rivelato fallimentare: mettere Conte fuori dai giochi. Così facendo ci siamo trovati di fronte ad un governo di destra».

«Il Pd -prosegue - deve assumere delle decisioni chiare e irrevocabili. Anche a livello locale. E deve farlo dopo un’attenta disamina dell’operato dell’amministrazione comunale. La nostra amministrazione è caratterizzata, per l’80%, da uomini e donne del Pd, che sono stati nel Pd e che hanno guardato al Pd. Ciò che bisogna fare è chiedersi: è vero che questa amministrazione sta cercando di cambiare il volto della città? È vero che è un’amministrazione chiara e trasparente? È vero che è impegnata contro la ‘ndrangheta? È vero che si stanno operando scelte che proiettano la città nel futuro? Sicuramente le criticità ci sono e, una volta rilevate, a sollevarle deve essere il Pd».

E poi ci sono grandi questioni territoriali, una tra le tutte il tribunale. Scorza era consigliere quando avvenne la chiusura e fu in prima linea perché non perdessimo il presidio.

«Io da allora ho smesso di parlarne. La ferita è stata troppo grande. Io non sono stato mai fiducioso ma questa volta è diverso. Sembra che questo problema sia riconosciuto dal governo centrale e sembra si sia avviato un processo. C’è un senatore di Corigliano-Rossano che è ben coinvolto e che in passato ha dato prova di avere a cuore la questione. Ma Stasi deve prendere le redini della situazione altrimenti non si va da nessuna parte. Se non apre una discussione in merito con Rapani sarà difficile ottenere la riapertura. Bisogna andare al di là degli ideali politici, c’è un rappresentate istituzionale da un lato e un senatore dall’altra. Non è possibile per noi continuare andare a Castrovillari. Siamo la terza città della Calabria, è inaccettabile restare sprovvisti di tribunale».  

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.