Mancata elezione del Presidente Anci Calabria. «Troppe pressioni dai partiti»
I sindaci denunciano: «Una pessima organizzazione e una gestione improvvisata non ha garantito e consentito la corretta celebrazione di un congresso tanto auspicato quanto necessario»
COSENZA - «I partiti stiano fuori da Anci e, soprattutto, la politica regionale faccia un passo indietro o anche di lato».
Questo il monito dei Sindaci calabresi all'esito della mancata elezione del Presidente Anci.
«Una giornata che doveva essere di grande partecipazione democratica si è trasformata -ben presto- in una inconcludente mattinata di contrapposizione, contrassegnata da contestazioni di regole e regolamenti, che ha disorientato i tanti amministratori calabresi convocati in assemblea. Una pessima organizzazione e una gestione improvvisata non ha, infatti, garantito e consentito la corretta celebrazione di un congresso tanto auspicato quanto necessario. Sin da subito è apparso evidente -ai più- il tentativo prepotente e spudorato di "alterare" la platea degli aventi diritto al voto, con l'unico obiettivo di condizionare le scelte ed il convincimento dei tanti Sindaci intervenuti in buona fede e con voglia di partecipazione al rinnovo degli organi di Anci Calabria».
«Senza contare le fastidiose e petulanti pressioni provenienti dalle segreterie regionali, da capi struttura e "parvenu" uniti nel tentativo di conquistare una ennesima posizione più che offrire rappresentanza e rappresentatività ad una associazione che da troppi anni pare disorientata e mal governata. Serviva unità e condivisione, concordia e soprattutto libera ed autonoma partecipazione. Serviva la forza dei tanti sindaci calabresi che con abnegazione e passione dimostrano di saper governare, tra mille difficoltà, comunità e territori. Non è stato possibile. La politica calabrese, come spesso accade, ha perso l'ennesima buona occasione per dare prova di maturità e dignità».
«Era facile prevedere, infatti, che l'ennesima, ciclica, auto candidatura - quella del sindaco di vibo- avrebbe determinato la solita fumata nera. La scelta dei tanti Sindaci liberi di Calabria di convergere sul Sindaco di Cosenza ha trovato ostacolo proprio nella miope scelta di un gruppo di potere che pretende di occupare ogni posizione senza condivisione, con metodi "arcaici" e supponenti. Con grande orgoglio e dignità i Sindaci calabresi – pur nelle diversità ideologica e di appartenenza politica- si sono così determinati chiedendo e ottenendo un giusto e doveroso rinvio che potesse consentire la certa determinazione degli aventi diritto al voto e, soprattutto, garantire ampia partecipazione e ricerca di unità».
«Il coro unanime dei Sindaci intervenuti è di non cadere nella trappola della contrapposizione partitica e di schieramento, e non svilire il ruolo e la missione cui sono chiamati. Anci –oggi più che mai-, necessita di una figura altamente rappresentativa, autorevole e fuori da logiche di schieramento che, pur conservando la propria connotazione politica, sia espressione della libera volontà dei tanti Sindaci di Calabria. Il futuro Presidente sarà chiamato a rappresentare l'unica vera controparte delle Istituzioni nazionali e regionali sui temi d' interesse dei Comuni calabresi, anche sbattendo i pugni per farsi ascoltare ove necessario. Tanti i temi e le criticità: l'emergenza dettata dal rialzo dei costi energetici, l'attuazione del Pnrr, la necessità di avere certezze sui trasferimenti delle risorse, l'autonomia differenziata, la gestione dei servizi integrati e non per ultimo i problemi relativi alle responsabilità penali e civili degli amministratori».
«Questi i temi che dovranno essere ben presto affrontati con capacità e determinazione dal prossimo direttivo Anci e risulta evidente che si potrà superare questo momento solo se si convergerà con coraggio e libertà su una figura altamente rappresentativa, competente e affidabile. Tutti noi Sindaci di Calabria siamo chiamati ad affrontare questa sfida con convinzione, determinazione, dialogo e partecipazione» concludono.