Giro di vite per salvare la Nefrologia di Corigliano-Rossano: scende in campo anche la Sin
Annunciate iniziative di sensibilizzazione dal presidente nazionale della Società italiana di Nefrologia, Stefano Bianchi. Intanto il Reparto da domani dovrebbe ritornare ad accettare i ricoveri
CORIGLIANO-ROSSANO - Anche il Presidente della Società Italiana di Nefrologia, Stefano Bianchi, si dice incredulo e molto preoccupato della chiusura dell'unità operativa complessa di Nefrologia dello Spoke Corigliano-Rossano. È l’ex parlamentare Francesco Sapia, attraverso un post su facebook a diffondere la notizia.
Sapia, esponente di “Popolari in rete”, già nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme circa la probabile chiusura del reparto a causa di una evidente carenza di personale. Successivamente era intervenuto il direttore generale dell’Asp, Antonello Graziano, che aveva rassicurato che ciò non sarebbe avvenuto. Di fatto, però, l’Uoc dello spoke da lunedì scorso ha sospeso le proprie attività assistenziali e pare che dovrebbe riprendere le attività lunedì prossimo e questo anche perché 4 dei 6 medici assegnati al Reparto rimangono esentati dai turni di reperibilità.
«Dovrebbe riaprire – afferma Sapia – ma in maniera molto precaria perché si farà ricorso a medici che saranno presi da altre unità operative. In pratica non si tratterà di medici e infermieri che saranno li in pianta stabile, da qui la evidente preoccupazione che non passerà tempo ed il problema si riproporrà». Lei su questa problematica ha investito il presidente della Società italiana di nefrologia prof Bianchi: «Certo – ci dice l’ex parlamentare – su una problematica così importante e delicata, era mio dovere informare il massimo esponente nazionale di nefrologia. Il quale oltre ad avermi esternato tutta la sua incredulità e preoccupazione per tutto ciò, ha affermato che si attiverà affinché la riapertura dell’Uoc avvenga al più presto ma nelle condizioni ottimali, cioè con la presenza del personale necessario affinché il reparto possa lavorare tranquillamente e non per un breve periodo. Così come comunica - afferma ancora Sapia - la propria vicinanza, sia personale che come Sin, a chi ha sempre combattuto per il diritto di cura, ma in particolar modo ai tanti pazienti nefropatici, specialmente a chi attualmente si trova nelle condizioni del V stadio pre dialitico».
Amaro è il commento di Francesco Sapia su questa vicenda: «Io penso – afferma l’ex parlamentare - che al posto di annunci e fotoromanzi ci vorrebbero fatti concreti. La sanità in Calabria , purtroppo, continua a pesare come un macigno. Il mio impegno affinché in Calabria ci fosse una Sanità degna di questo nome, è stato costante, ma nonostante ciò mi sono reso conto di come sia alquanto difficile poter ridare dignità ed efficienza ad un comparto, quello sanitario, che per la nostra regione è di vitale importanza».