Luminarie natalizie (ancora) a gennaio? i dubbi della Olivo: «Chissà cosa c'è veramente dietro»
L'assessore provinciale ritorna sull'idea dell'Amministrazione comunale di Co-Ro di continuare a mantenere installate le luci natalizie per incentivare il commercio: «Sembra un criterio senza logica e soprattutto discriminatorio»
CORIGLIANO-ROSSANO – «Paragonarsi perfino a Bari e Salerno, due destinazioni turistiche affermate, riconosciute, che investono in reale e anticipata promozione nazionale e che, infatti, attraggono nei loro centri storici migliaia e migliaia di visitatori tutto l’anno per le loro luci d’artista (cosa diversa dalle luminarie a random di paese!), significa soltanto offendere l’intelligenza dei cittadini di Corigliano-Rossano e la dignità della terza città della Calabria».
È quanto dichiara il consigliere comunale e assessore provinciale Adele Olivo sottolineando che «se il metro adottato dal pool di esperti e strateghi della Giunta Stasi fosse stato eventualmente quello dichiarato di sostenere il commercio locale invogliando i residenti agli acquisti dopo le feste, lo stesso metro e metodo avrebbe dovuto trovare applicazione per quelle attività che ancora esistono e resistono nel cuore dei due centri storici della nostra unica, straordinaria e per nulla promossa Città d’Arte. Invece non è andata così. Tutt’altro prevede la dottrina Stasi!»
«Non è dato sapere – continua l’assessore che insinua il dubbio – il reale motivo dietro al quale si nasconde l’annunciata decisione di lasciare installate addirittura fino alla fine di gennaio alcune luminarie sparse senza logica turistica sul territorio comunale (a differenza di Bari e Salerno!). L’unica cosa certa è che si continueranno a discriminare solo alcune aree della Città, guarda caso proprio quei centri storici invece privilegiati nelle citate Bari e Salerno, favorendone altre con criteri misteriosi e che comunque non hanno nulla che vedere col marketing e la comunicazione turistica. Infatti, in base alla dottrina Stasi le prime luminarie ad esser state spente sono state quella della centralissima Piazza Steri, mentre si allungano le altre post in zone non artisticamente distintive, attrattive e competitive. Senza contare che – ribadisce la consigliera – vi sono state attività commerciali che neppure durante le festività natalizie hanno potuto eventualmente beneficiare del potere commerciale delle luminarie tanto decantato dal Primo Cittadino che, con molta probabilità, non si è mai recato da turista nelle destinazioni citate a vanvera e senza alcun fondamento. Siamo ormai – conclude la Olivo –allo Stasi show pre-elettorale».