4 ore fa:Cariati, Le Lampare «Grave mancanza di trasparenza nel Comune»
7 ore fa:Succurro a Tirana: «Importante rimanere uniti nella diversità. Le tradizioni arbëreshë sono e resteranno parte della nostra storia»
7 ore fa:Il rossanese Valentino De Martino ha preso parte alla 40esima edizione della "Estra Firenze Marathon 2024"
3 ore fa:La terra trema ancora e fa paura ma i Comuni del nord-est non investono in Protezione civile
6 ore fa:«Tornare in Calabria per le festività natalizie è un "lusso" per pochissimi»
6 ore fa:Affidato ad Antonio Fazio il coordinamento provvisorio di Sinistra italiana a Corigliano-Rossano
5 ore fa:Concessioni cimiteriali a Calopezzati, Amodeo chiede chiarimenti al Sindaco
5 ore fa:Anche Straface all'inaugurazione dell'anno scolastico del Carcere di Corigliano-Rossano
4 ore fa:Consegnati sette nuovi treni ibridi Intercity per collegare Calabria, Basilicata e Puglia
3 ore fa:Exe Overflow 2024 anche una squadra di Corigliano-Rossano alla grande esercitazione dei Vigili del Fuoco

Co-Ro, Europa Verde: le esigenze del territorio come priorità e più soluzioni green

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Europa Verde nell'ultima seduta dell'Assise Civica, svoltasi lunedì 23 gennaio, ha affrontato i temi relativi all'hub energetico nel porto e al futuro della centrale Enel di Corigliano-Rossano.

«Europa Verde - si legge nel comunicato - si è sempre attivata per i bisogni della gente comune, lunghe battaglie si sono susseguite nel corso degli anni insieme ai cittadini. Diverse sono state le mobilitazioni dei Verdi della città che hanno coinvolto la popolazione locale, con i due consigli comunali di Rossano e Corigliano (le due città all'epoca erano ancora separate) Giuseppe Campana era Consigliere comunale in quegli anni, il 2010, e l'Enel annuncia lo spegnimento di 24 centrali, tra queste c'è anche quella di Rossano».

«Oggi continua a dare voce anche ai lavoratori del colosso energetico i quali, esprimono il loro malcontento e il loro timore di perdere posti di lavoro e il futuro di una vita dignitosa. Insieme ai lavoratori invitiamo l'azienda a fare un serio investimento per il territorio. Accogliamo volentieri le ipotesi sui pannelli fotovoltaici, ma auspichiamo un futuro totalmente green che potrebbe vedere la produzione di idrogeno verde, ricavato dall'acqua».

«La crisi climatica e il caro energia - proseguono- che stiamo subendo hanno come responsabili gli idrocarburi. Pianificare la rapida uscita dalla dipendenza dai combustibili fossili significa costruire un'autonomia energetica basata sulle fonti rinnovabili, lavorare per la pace e far abbassare il costo dell'energia. Bisogna agire velocemente per coniugare esigenze climatiche con giustizia sociale, gli investimenti in questo ambito sono gli unici che prevedono ricadute positive per ambiente, posti di lavoro ed investitori».

«Nel 2024 dovrebbero cadere le ciminiere, simbolo di una industrializzazione che gli amministratori dell'epoca volevano importare come modello produttivo, in una terra invece vocata naturalmente all'agricoltura d'eccellenza e al turismo. L'odierna prospettiva di realizzare il lungomare più lungo d'Europa con i suoi 37 chilometri fra Rossano e Corigliano, quale attrattore turistico unico nel suo genere, salterebbe l'avvenimento come un atto di giustizia verso il territorio. Quali saranno realmente le sorti della centrale di contrada Sant'Irene, lo si saprà nei prossimi mesi».

E ancora: «Quello che noi ambientalisti ci chiediamo è che si realizzino soluzioni più adeguate alla reale vocazione della nostra terra, eliminando dalle future prospettive tutte le servitù energetiche e le false chimere industriali che hanno lasciato sul territorio solo macerie sociali, povertà e danni spesso irreversibili per la salute della popolazione. Restituire il territorio, riqualificato e bonificato alle comunità, ci sembra l'unica scelta di buon senso. Cosa rimarrà ancora in piedi una volta ultimata la fase di smantellamento, di uno dei più importanti tra i 24 siti energetici nazionali in dismissione, pur dovendo ancora verificare le ricadute occupazionali, sociali e le compatibilità ambientali dopo il fallimento del progetto Futur-E?»

«Servono - concludono - proposte concrete che dimostrino come sia possibile dare nuova vita ai siti che ospitavano le centrali, in un'ottica di sostenibilità, di economia circolare e di energia rinnovabile che mettano al centro il territorio».

 

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.