Rapani (Fi) in Senato attacca le forze d’opposizione dalle quali provengono «solo critiche e attacchi strumentali, mai proposte»
Tra i temi trattati che riguardano il nostro territorio: il settore agrumicolo, i trasporti, la statale 106 e le ex centrali Enel dismesse
ROMA - Il Senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, è intervenuto in Senato in occasione della discussione della legge di bilancio.
Dopo l’incipit dedicato alla vittoria della coalizione di centro-destra, un duro attacco alle forze d’opposizione dalle quali provengono «solo critiche e attacchi strumentali, mai proposte».
«Ci avete accusato – prosegue – di aver compiuto un colpo di mano per l’approvazione del Decreto Calabria. Dopo anni di commissariamento abbiamo preferito rinnovare la carica al Presidente e non ad un amico di partito».
Tra i temi riportati anche quello relativo all’agricoltura e ai mancati incentivi di commercializzazione: «Gli agrumi, ad esempio, - riporta Rapani - che sulle piante vengono pagati 0,15/0,25 euro, sono rivenduti nei mercati a 5 euro. Perché? Nessuno se lo è mai chiesto, e nessuno se n’è mai occupato».
E sui trasporti: «Ci saremmo aspettati un progetto intermodale che mettese in collegamento tutta Italia. In altre parti del mondo come Cina ed Emirati Arabi abbiamo assistito ad un grande sviluppo in tema di trasporti e da noi? Ancora tratte ferroviarie con un solo binario dove viaggiano treni a gasolio».
Il discorso si è poi spostato sulla questione 106: «Molti esponenti del governo precedente hanno mosso delle critiche chiedendo che fine avessero fatto i 500 milioni per la Strada Statale 106. 500 milioni che nella finanziaria non ci sono mai stati. Per poi sentire, all’interno dello stesso gruppo parlamentare, che 3 miliardi erano pochi per la 106 e che bisognava prenderne altri 5 altrove, stralciandoli dal capitolo della difesa. E poi chiediamo sicurezza? Ci saremmo aspettati che gli stessi avessero detto “Prendete i nostri progetti approvati, procedete con l’appalto e fate iniziare i lavori". Nulla di tutto questo».
E infine: «Ci saremmo aspettati dei progetti anche sulle centrali Enel dismesse, che rimarranno delle cattedrali nel deserto inutilizzabili. La Calabria produce più energia di quanta ne conusma. Speriamo che in futuro si possa puntare sulle energie green».