A Co-Ro serve con urgenza uno Statuto portatore di una forte e condivisa idea di Città
È quanto emerso nel primo di una serie di incontri fissi settimanali “I giovedì della politica” programmati dal Pd cittadino. Fra i temi in discussioni le questioni rilevanti in seno alla città e temi di rilievo nazionale e culturale
CORIGLIANO-ROSSANO - «Il Partito Democratico di Corigliano-Rossano al fine di costruire la sua agenda politica ha programmato una serie di incontri fissi settimanali “I giovedì della politica”. Incontri aperti a iscritti, simpatizzanti e dirigenti del Pd. Fra i temi in discussioni le questioni rilevanti in seno alla città di Corigliano-Rossano: Statuto, Piano Strutturale Associato, Fusione e temi di rilievo nazionale e culturale: il Congresso, l’autonomia differenziata, le politiche migratorie e l’accoglienza, i giovani, la scuola e la politica».
È quanto annuncia in una nota stampa il segretario del Pd di Corigliano-Rossano, Francesco Madeo.
«Nel primo incontro – spiega - si è discusso dello Statuto Comunale che ancora oggi dopo 5 anni e 9 mesi dalla nascita della nuova città e 3 anni e 5 mesi dall’insediamento della prima amministrazione comunale non ha ancora visto la luce, privando la comunità del proprio formale atto di nascita, dell'Atto fondativo attraverso cui si devono attuare i principi costituzionali propri di ogni democrazia moderna e rendere possibile l’ordinata e regolare amministrazione interna, con la definizione degli organi, del loro funzionamento, delle regole e dei principi sui quali si intendono normare i rapporti con i cittadini e i vari gruppi sociali».
«Nel corso della riunione, unanime è stato il rammarico della mancata approvazione dello Statuto, forte la critica per questa grave scelta e per l’incapacità, di questa prima consiliatura, di assumere il primario ruolo politico e di auto-organizzazione istituzionale in grado di portare alla approvazione in Consiglio Comunale all’unanimità della carta Costituzionale della nostra città. Uno Statuto portatore di una forte e condivisa idea di città, capace di disegnare un modello adeguato ed efficace di decentramento per l’oggi e per il futuro. Uno Statuto che avrebbe dovuto già sciogliere nodi che non si possono ulteriormente trascinare. Ad iniziare dalla individuazione della sede comunale e dalla chiara istituzione e definizione dei municipi che la legge contempla e a cui assegna personalità giuridica e funzioni concrete di amministrazione sui diversi territori di competenza, Quel decentramento capace di rispondere in maniera moderna ed efficiente alla caratteristica policentrica della nostra nuova città e che invece nella bozza troviamo ridotto, per funzioni e compiti, a delle semplici Circoscrizioni con la troppo indefinita delega al Consiglio Comunale per una loro eventuale e futura istituzione».
«Altre criticità rilevate, - aggiunge - nell’esaminare la bozza in circolazione, sono rappresentate dalla mancanza della definizione dello stemma e del gonfalone della città, elementi costitutivi della personalità giuridica pubblica del comune; dal preambolo che non rende onore alla storia millenaria delle due ex città; dai valori costitutivi, che non valorizzano le potenzialità della città unica, non esaltano appieno l’autonomia e le specificità della nuova città e di fatto rimangono mera enunciazione teorica poiché nessuno di essi trova una sostanziale tutela e modalità di applicazione nella restante parte della bozza, non essendo previsto, ad esempio, alcun apposito organismo e\o ufficio a garanzia degli stessi; dalla ripetizione di articoli di legge che lo rendono poco snello e pesante nella lettura; dall’uso di alcune formulazioni letterali con termini a dir poco infelici, basti pensare, a una su tutte, “la tutela della varietà umana” che troviamo nei Valori costitutivi, terminologia che porta alla mente nefaste stagioni storiche. Come Partito Democratico, in tutta franchezza, dopo tre anni di lavoro ci saremmo aspettati una Carta Costitutiva decisamente migliore, più aderente allo spirito costituente che ha portato alla fusione di Corigliano e Rossano».
«A maggior ragione oggi che in città si stanno diffondendo sentimenti di contrarietà alla città unica con la messa in campo anche di progetti di scissione. A nostro parere bisogna, su questo come su altre delicate questioni, intervenire con urgenza e determinazione. Si rischia altrimenti, paradossalmente, di essere la causa rilevante di un ritorno al passato o di frenate pericolose nella strada della costruzione della nuova città che invece deve essere sempre e costantemente perseguita. L’approvazione del nuovo Statuto resta quindi per il Pd un obiettivo prioritario che va ottenuto in tempi rapidissimi, risolvendo velocemente le criticità presenti anche nel dibattito consiliare che così come portato avanti finora rischia di aprire un ulteriore solco con i cittadini alimentando sfiducia e quel pericoloso senso di antipolitica. Per questo il Partito Democratico si sente impegnato nel favorire questo percorso ed arrivare all’approvazione all’unanimità dello Statuto che per noi rappresenta elemento di primaria importanza per dare linfa alla vita della città unica ed al suo consolidamento».