Prove tecniche di corporazione: il centro destra a Co-Ro prepara la strada verso le elezioni
Ieri sera prima incoraggiante reunion dei partiti di area conservatrice-liberale. C'è una prima certezza: nel 2024 nessuna coalizione civica (o costituente). Tornano in campo i partiti e intanto si inizia a lavorare ad un programma
CORIGLIANO-ROSSANO - La prima, grande e attesa reunion del centro destra cittadino di Corigliano-Rossano, dopo le elezioni comunali del 2019, si è tenuta ieri sera. E si è tenuta per preparare da ora e al meglio le elezioni amministrative della città del 2024. Sul piatto, al momento e come ovvio, non ci sono nomi ma solo un accordo di intese per l'elaborazione di un programma condiviso.
All'incontro, convocato da Fratelli d'Italia, c'erano tutti i leader dei diversi partiti dell'area conservatrice, liberale e moderata. C'era il senatore Ernesto Rapani per i meloniani (nonché padrone di casa), c'era il deputato Domenico Furgiuele per la Lega, c'erano i consiglieri regionali Pasqualina Straface per Forza Italia e Giuseppe Graziano per l'Unione di Centro.
Insomma, il gotha del centro destra coriglianorossanese c'era tutto, accompagnato, ognuno, dalla classe dirigente di partito: dal consigliere comunale e coordinatore di Italia al Centro Vincenzo Scarcello al coordinatore civio dell'Udc Giovanni De Simone, passando per il coordinatore forzista Giuseppe Turano, e la dirigente locale della Lega Maria Carmela Iannini; e c'erano anche le numerose schiere di FdI da Piero Gallina a Osvaldo Romanelli per finire a Gioacchino Campolo. Sintomatico, quindi, che attorno al progetto c'è interesse. E già questo potrebbe essere un buon segnale per l'elettorato di destra che da tempo, ormai, auspica a una convergenza convinta e coesa della grande casa azzurra che alle latitudini joniche ha una storia politica e amministrativa dalle radici profonde, con le sue luci e anche con le sue ombre.
«Sul piatto - come si legge in una nota congiunta - tanti argomenti discussi e analizzati con la prospettiva di raggiungere e stilare un programma elettorale univoco, che parli una sola lingua, quella del centrodestra unito. L'obiettivo condiviso da tutti i partecipanti alla riunione è stato, quindi, quello di fare fronte comune».
Si è parlato poi anche della questione Insiti che sta tenendo banco in queste ore, area in cui la legge di istituzione del comune di Corigliano Rossano prevede la cittadella dei servizi ed il centro direzionale, e di fusione (partendo dal chiedere al sindaco come la sua giunta stia programmando e spendendo le risorse ed i contributi statali dedicati).
E proprio la fusione, rimarca il centro destra nella nota «sarà il pilastro su cui poggiare le fondamenta della coalizione ed il rilancio delle politiche cittadine». Un progetto che il centrodestra «ritiene assolutamente malgovernato dall'attuale amministrazione comunale, e da rilanciare».
Già la fusione. Non è un caso che nella nota il concetto della città unità venga sottolineato con forza e determinazione. Anche per sgombrare il campo da dubbi e sospetti che proprio all'interno della grande casa conservatrice, dal marchio marcatamente tricolore, si possa celare qualche franco tiratore del grande progetto di unificazione delle due ormai estinte città. Non c'è pericolo o rischio di salti mortali all'indietro. O comunque, per infausti ritorni al passato, non c'è spazio in questa coalizione. Dicono...