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Per Azione un'analisi del voto che guarda di soppiatto al prossimo grande appuntamento: le comunali di Co-Ro

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CORIGLIANO-ROSSANO - Quella di oggi, a quasi due settimane dall'esito delle urne, non può essere un'asettica analisi del voto. Sarebbe anacronistico. A meno che in quella analisi non sia nascosto un inevitabile sguardo al futuro, ai prossimi appuntamenti elettorali e in questo caso alle comunali di Corigliano-Rossano del 2024. Già, perché a leggere la nota di Giovanni Le Fosse, coordinatore provinciale di Azione, il suo lungo panegirico sulle ultime elezioni di fine estare punta dritto ad un punto: l'organizzazione, quella dei partiti. Che è sicuramente importante per affrontare qualsiasi campagna elettorale ma diventa essenziale per le amministrative. Ed è lì il cuore ed il finale di Le Fosse, una frase emblematica: «La politica parte soprattutto dai partiti».

Non vogliamo addentrarci in altissime analisi politiche ma solo constatare i fatti. E oggi Azione, al pari di altri pochissimi partiti in città, ha messo in campo un'organizzazione formidabile. E non lo ha fatto sicuramente a caso e sicuramente non lo ha fatto in vista delle scorse elezioni. Ma di quelle prossime. Oggi, infatti, i calendiani a Corigliano-Rossano possono contare su un foltissimo gruppo consiliare (ben quattro consiglieri comunali guidati da Francesco Madeo) e su una costante attività di partito che ripercorre per certi versi il metodo della militanza. Cosa produrrà, quanti voti vale questa organizzazione? Questo è impossibile saperlo - almeno adesso - considerato che il dato elettorale delle politiche potrebbe non essere veritiero.   

«È stata una campagna elettorale anomala - commenta nella sua nota Giovanni Le Fosse - piatta nei contenuti e, tuttavia, questo dato deve essere raccolto, non solo da chi fa politica ma anche dalle Istituzioni. La partecipazione politica deve vedere il cittadino elettore coinvolto non solo nel periodo pre-elettorale ma durante tutto il ciclo democratico. Le istituzioni devono farsi carico di questo problema e mettere in atto iniziative ad hoc. Va sviluppato ad esempio il concetto di cittadinanza attiva; l’amministrazione potrebbe farsi carico di avviare una serie di percorsi propedeutici come con l’intento, ad esempio, a spiegare la legge elettorale. Si potrebbe pensare, inoltre, di formare gli iscritti nelle liste dei presidenti di seggio e degli scrutatori. Si potrebbero avviare diversi percorsi virtuosi tesi a stimolare la partecipazione politica, coinvolgendo istituzioni come la Chiesa ed il mondo dell’associazionismo».

«Un altro elemento significativo - sottolinea l'esponente di Azione - è quello dell’orientamento del voto. In città prevale un voto di matrice populista, al pari del trend regionale. Se il Movimento 5 Stelle è la prima forza politica della città, questo deve far riflettere! Pensare che sia solo per via del reddito di cittadinanza e dei suoi percettori è un’analisi semplicistica. Il Movimento 5 Stelle è stato in grado di raccogliere il voto, soprattutto in assenza di una vera offerta politica. Chi non era orientato verso il centro-destra ha votato, prevalentemente, il Movimento 5 Stelle. Il voto a Fratelli d’Italia, trainato dal candidato locale, ha una matrice ideologica, ma anche una componente che “attira” il voto di protesta».

Poi l'inciso che punta dirtto alla «emancipazione» dal populismo: «Per noi di Azione sarà fondamentale avviare un percorso distinto e distante da quest’amministrazione, ma anche alternativo. Infatti, pensiamo che con un progetto alternativo si posa raggiungere l’emancipazione di Corigliano-Rossano. Carlo Calenda propone uno scenario diverso, per certi versi rivoluzionario. La sua è una visione politica che si basa su scelte chiare, nette. Scelte che non sempre accontentano tutti. Del resto la politica deve trovare soluzioni non deve “piacere” per forza. Il partito di Azione anche nella terza città della Calabria vuole essere in grado di intercettare la delusione della classe dirigente tradita dal Partito Democratico e quella che non si identifica nel sovranismo di Giorgia Meloni».

«Una terza via non solo è possibile è necessaria. Il percorso verso le prossime amministrative - precisa Le Fosse - non è ancora iniziato ma tutto il gruppo dirigente di Azione ha le idee chiare: costruire una coalizione liberal-socialista che includa le forze moderate all’interno di una visione chiara e futura di città. Siamo aperti al dialogo con tutte quelle forze politiche che sono pronte a rifiutare i populismi e condividere la nostra idea di Città. Perché - conclude - la politica parte soprattutto dai partiti».

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.