«La politica regionale tagli i rami secchi e non utilizzi il Consorzio per assunzioni di natura clientelare»
Il Pd vicino ai lavoratori del consorzio di bonifica dello jonio cosentino: «Nel solco di questa triste storia non servono sciacallaggi e passerelle, non servono le promesse»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Ormai da anni si assiste in maniera cadenzata alla triste vicenda che riguarda gli operai del Consorzio di Bonifica che prima di ogni cosa sono uomini e padri e i quali meriterebbero innanzi tutto dignità. Sentire da TV e giornali che mancano all’appello ben sei mensilità e che vi sono diverse sentenze di condanna contro l’ente per mancanza degli scatti di anzianità e del TFR rappresenta una sconfitta per tutto il mondo della politica che ha dapprima istituito un organismo di tutela agraria salvo poi lasciarlo sprofondare in una assoluta incapacità di gestione dei propri dipendenti».
È quanto si legge in una nota stampa del Partito Democratico di Corigliano-Rossano.
«Sebbene la Corte di Cassazione abbia sancito il principio secondo cui “in assenza di servizi effettivi e reali il tributo non va versato” – spiegano - risulta altrettanto vero che quando il servizio viene erogato va preteso con decisione altrimenti si rischia il tracollo e giammai bisogna schierarsi con coloro che surrettiziamente tale tributo lo vogliono evadere. Le conseguenze di tali condotte sono in parte visibile nelle vicende degli ultimi giorni. Nel solco di questa triste storia non servono sciacallaggi e passerelle, non servono le promesse di chi ha prima promesso innanzi ai sindacati di rientrare degli stipendi arretrati salvo poi lavarsene le mani, serve di contro un intervento deciso della politica regionale che sappia tagliare i rami secchi e che la finisca di utilizzare il Consorzio come un carrozzone per assunzioni di natura clientelare».
«Un partito come il PD che si nutre dei principi della sinistra e da sempre attento ai bisogni di chi lavora, senza se e senza ma, manifesta la sua vicinanza ai dipendenti in lotta per il giusto trattamento salariale» concludono.