La legge elettorale «è un problema sottovalutato nel nostro Paese»
Lo afferma Stabile (Idm Pollino-Castrovillari): «L’attuale legge nega la democrazia in quanto impedisce ai cittadini di scegliere realmente i propri rappresentanti in Parlamento»

CASTROVILLARI - «All'avvicinarsi delle prossime elezioni politiche del 25 settembre, con un Parlamento già praticamente quasi ipotecato, ricomincia, ops...mai finita, la solita novena di fare e faranno, questo e quest'altro per i cittadini e le famiglie, dalle bollette di gas e luce ai beni di prima necessità, per l'inflazione e la disoccupazione, ecc. Tutta propaganda e passerelle, di tutti o quasi...e nient'altro...perché gli stessi si succedono alla guida del Paese con risultati scadenti, per essere cortesi nel linguaggio, da oltre 30 anni, anche con alleanze blasfeme ed incestuose condite da dichiarazioni di guerra ad oltranza salvo poi, per il potere, soprassedere e rinnegare».
Lo scrive in una nota stampa Antonio Stabile (Idm Pollino-Castrovillari), che così continua: «Nello stesso tempo, tutti hanno una amnesia cronica e datata perché tra i tanti problemi che annunciano di voler risolvere nessuno analizza realmente lo stato delle cose e per esempio nessuno parla di una nuova legge elettorale, che è un problema spesso sottovalutato del nostro Paese, perché nega democrazia in quanto impedisce ai cittadini di scegliere realmente i propri rappresentanti in Parlamento, contribuendo, in questo modo, a perpetuare una politica scadente e latitante, in pericolosa deriva e che, dunque alimenta populismi e soprattutto, allontana gli elettori e le elettrici che invece dovrebbe rendere partecipi. Non a caso il primo partito è e continuerà ad essere, purtroppo, l'astensionismo».
«La prossima legislatura – chiede - si incarichi, dunque, di modificare questa legge elettorale scandalosa, per dare più democrazia e più scelta ai cittadini, anche se nessuno forse lo vuole... chissà perché... forse perché dopo l'obbrobrio della riduzione lineare dei parlamentari il problema della scelta e della rappresentanza è accentrato sempre più nelle mani di pochi capi partito, perché le scelte si riducono, per non dire alienano e le liste, o per meglio dire i listini, sono composti con scelte autoreferenziali e unilaterali. Poteva essere ma non è stato, fare una scelta completamente diversa e cioè pur non riducendo il numero complessivo dei parlamentari, ridurne ad esempio gli emolumenti e i benefit: ci sarebbe stata più scelta, più rappresentanza dei territori e democrazia per tutti i cittadini. Oramai gli elettori sono solo usa e getta...e mi fermo nel dire...».
«Oramai – incalza - dei cittadini a nessuno interessano le sorti, per loro sono solo un bacino di voti da utilizzare periodicamente per portare avanti solo i loro interessi, camuffandoli come interessi del Paese. In questa tornata elettorale "fantasma" si parla sempre poco o niente delle problematiche, antiche e moderne, del Sud ad esempio, ma per noi di IDM questa è e resta una questione cruciale e dirimente, per tutto il Paese...in qualche programma forse qualcosa di scritto lo si trova, salvo poi classicamente andare nel dimenticatoio ed uscire dai radar del Governo inesorabilmente. Noi di Italia del Meridione valuteremo attentamente opzione per opzione e se i programmi collimano con la nostra politica di salvaguardia dei territori, moralità e trasparenza degli interventi e soprattutto della valorizzazione delle risorse umane e locali del Sud, andremo a votare con coscienza e senso del dovere, soprattutto perché noi non abdichiamo e anzi contrastiamo lo scippo del voto».
«L'Italia del Meridione, peraltro, sarà presente comunque a queste elezioni, con la nostra lista nella circoscrizione estero dell'America del Sud e questo in ogni caso costituirà un punto di partenza per portare avanti le nostre istanze, la nostra voce e quelle dei territori, mettendo sempre al centro dell'azione politica il cittadino. In questo caso quella dei cittadini italiani all'estero, che tanto lustro hanno dato e continuano a dare all'Italia e conseguentemente a tutti quelli che come noi ci vivono» conclude.