La truppa elettorale di Azione-Italia Viva si presenta al territorio. Parola d'ordine: identità!
I candidati Domenico Mazza, indipendente in forza alla federazione Azione-IV per il Collegio uninominale Co-Ro; Carla Capocasale e Salvatore Sammarro nella lista proporzionale
CORIGLIANO ROSSANO - «Azione è sbarcata da due anni in Calabria, proponendo un progetto politico-amministrativo che superi la pessima esperienza del bi-populismo che si è imposto anche all’interno della nostra nazione, proponendo dei candidati competenti e del territorio». E’ così che inizia l’intervento di Francesco Madeo, coordinatore della conferenza stampa di presentazione dei candidati Azione – Italia Viva a Corigliano Rossano.
Tra questi troviamo Domenico Mazza per il Collegio uninominale Co-Ro-Kr : «Ho accolto la proposta da candidato indipendente non essendo legato al mondo dei partiti, perché credo che le candidature non debbano essere chieste ma proposte. Penso di avere la ricetta che riempirebbe di contenuti quel contenitore che lo Stato ha già creato a seguito della riforma sulla riduzione del numero di Parlamentari che c’è stata qualche anno fa, e che avevamo lanciato con amici per tempo, immaginando un unico contenitore che assemblasse il territorio di crotoniate e quello della Sibaritide passando dalla Sila greca e l'area federiciana, lambendo i confini della Lucania. Una grande area di 400.000 abitanti che ricalca quasi perfettamente quello che oggi è il collegio elettorale dell’arco ionico».
Sul motivo per cui votarlo, si pronuncia così: «Io non ho creato qualcosa in funzione del 25 settembre in modo da arraffare dei voti. Da giovane generai una tesi di laurea che trattava le problematiche della Sibaritide e del crotonese, che conosco a tal punto da aver fatto un progetto che le rilancia. La divisione fra essi è infatti esistente ormai solo geograficamente. Fa comodo ai veri poteri centralisti della Calabria - che si annidano nei capoluoghi storici - disporre due ambiti considerati come serbatoi elettorali. Sento parlare di metropolitane leggere, che hanno senso nel momento in cui si va ad operare per rimpinguare i voli su Crotone. Oggi quell’aeroporto dispone di soli 2 voli giornalieri per 4 giorni a settimana ripetuti in un mese. Non ha senso quindi parlarne dato che quel binario aspetta l’elettrificazione, per la quale quegli stessi partiti che si candidano oggi hanno bloccato fin dal 2017. Per parlare di metropolitana leggera bisogna parlare di area metropolitana – come quella di Rosarno e Melito di Porto Salvo istituita dopo l’area metropolitana di Reggio Calabria – che nell’alta Calabria non c’è. Cosenza vive all’ombra del potere centralista di Catanzaro, un’area che non si è mai integrata con Cosenza perché parliamo di economie diverse. Sull’arco ionico si parla di marineria, agricoltura, potenziale turistico; nelle aree vallive, si parla di amministrazione. E non solo, i capoluoghi storici fanno man bassa di tutto, ingessando il turismo, che è l’unica realtà che possiamo mandare avanti, e che collegate al riutilizzo e rigenerazione – termine caro all’Europa alla quale dobbiamo aprirci perché ne abbiamo bisogno – i nostri siti industriali dismessi, guardando naturalmente a Taranto perché è lì che noi ci inquadriamo, non nel contesto tirrenico di cui non abbiamo economie comuni».
Sulla situazione sanitaria, afferma: «Si sta creando un ospedale della Sibaritide che ho definito della Magna Grecia perché un ospedale sarà solo una scatola vuota se non si crea un’azienda ospedaliera che inglobi le strutture sanitarie da Crotone a Castrovillari, passando per i presidi dismessi di Cariati e Trebisacce, e per i presidi di montagna di Acri e San Giovanni in Fiore, e qui invito i miei competitor ad aprire un libro di geografia per capire il contenitore per il quale vi state candidando. Noi dobbiamo avere 900 posti letto, non basta solo l’ospedale della Sibaritide».
Inoltre, interviene sull’istruzione e la cultura: «L’idea della coesione territoriale dal punto di vista storico deve partire dal simbolo principale della Calabria, la colonna di Giunone Lacinia. Da quel parco archeologico, passando da Sibari e salendo dal Metaponto perché dobbiamo necessariamente aprirci oltre il confine regionale in quanto parliamo la stessa lingua. Bisognerebbe tenere in conto le peculiarità dei territori: archeologia e agricoltura. Abbiamo tutte le eccellenze per poter creare la filiera agricola, che va ricollegata al discorso industriale perché il prodotto bisogna lavorarlo in zona, creando lavoro. Questo deve essere strutturato su un filone di studi che necessariamente deve aprire al contesto universitario, e parimenti dicasi per il discorso archeologico».
E’ proprio in questo quadro che si inseriscono i candidati nella lista proporzionale Camera di Azione – IV, Carla Capocasale e Salvatore Sammarro. La prima punta proprio sulla cultura e sulla coscienza dei giovani per sradicare la criminalità, parlando di un rinnovamento che il terzo polo può dare, attraverso una visione d’insieme e un unico grande intervento. Egli ribadisce anche: «Non può esserci un’Europa, un’Italia, una Calabria a due velocità, poiché questo non sarebbe uno sviluppo armonico di cui abbiamo bisogno».
Sammarro prospetta invece di cercare fondi per le scuole della Calabria e del meridione: «Il nostro territorio è ricco di storia. Dietro Thurio c’è il parco archeologico dell’antica Sibari. Io proporrò di creare un piccolo distaccamento della nostra università di Cosenza per offrire la possibilità ai nuovi studenti di vivere e rivivere la storia a livello pratico, nel territorio in cui è stata vissuta».
Ampio spazio è stato dedicato alla criminalità. Mazza asserisce che esiste e l’unico modo per governarla è specializzare gli uomini che abbiamo e aumentare – perché ci spetta di diritto e gli altri luoghi ce l’hanno – la forza operativa tra Sibari e Crotone.
Altra tematica analizzata è la sterilità di coppia. Madeo denuncia: «Siamo l’unica regione che non ha una clinica pubblica o privata che faccia ricerca su questo tema e garantisca delle cure mediche innovative ed adeguate. Uno degli ospedali chiusi o che verranno chiusi potrebbe essere adibito a ciò».