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Cassano allo Ionio, torna a ruggire il "leone del Socialismo": Papasso apre la campagna elettorale nazionale

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CASSANO JONIO - Nell'Alto Ionio cosentino e nella Sibaritide, il Partito Socialista vanta una lunga e gloriosa storia, una fiamma che si è affievolita senza mai spegnersi del tutto, o forse sarebbe meglio dire un garofano rosso che se pur non rigoglioso come un tempo, non si è mai spogliato dell’ultimo petalo. Il sindaco di Cassano Jonio, Gianni Papasso, candidato nel collegio uninominale Corigliano-Rossano-Crotone per la lista Italia Democratica e Progressista, la tessera socialista non l'ha mai rottamata, neppure quando andava di moda farlo, quando i flussi e riflussi del tempo, come le onde sulle pietre della battigia, hanno smussato i numeri e l'influenza nazionale del partito e gli spazi politici sembravano preclusi. Lo stesso tempo che, beffardo e sornione, nonostante il vento soffiasse verso destra, ha riconsegnato, decenni dopo gli anni di ascesa e declino del partito, almeno in termini di potenza politica, la città di Cosenza proprio ad un socialista, Franz Caruso.

Per questo motivo la scelta del partito guidato dal segretario nazionale Enzo Maraio, di iniziare oggi, proprio a Cassano, la campagna elettorale nazionale, con una partecipata e intensa conferenza stampa-incontro, ha una valenza del tutto particolare.

Il partito socialista, vecchio, ma non anziano né antico, leone della politica torna a ruggire, forse sperando che da felino si trasformi in fenice, spiccando il volo verso una rinascita che pare procedere a piccoli passi, senza fretta, ma senza sosta.

Anche la scelta del luogo, i locali della struttura dove ha sede la Comunità Il Mandorlo (ex Saman) non è casuale perché si tratta di una struttura, sita a Lauropoli, confiscata alla criminalità organizzata.

Erano presenti tutto coloro che dovevano essere presenti per confermare che la candidatura di Gianni Papasso è vista come una candidatura della Sibaritide e dell'Alto Ionio e non solo, una candidatura in cui tanto il partito socialista, quanto gli alleati del PD, credono fortemente per dare «una rappresentanza concreta al territorio».

Al tavolo dei relatori sedavano Giada Fazzalari, che ha coordinato l'evento, responsabile comunicazione del PSI e Vicedirettore dell'Avanti, Lino Notaristefano, Presidente del Consiglio del Comune di Cassano allo Ionio e membro della Commissione Nazionale di Garanzia del Psi,  Luigi Incarnato, Segretario Regionale del Psi Calabria, che ha parlato della necessità di investire sull'asse Piana di Gioia Tauro - Cosenza - Sibari e del bisogno di far tornare i cittadini sempre più disillusi ad essere elettori, Francesca Dorato, candidata Pd al collegio uninominale Corigliano-Rossano-Crotone per il Senato, compagnia di questo viaggio elettorale con Gianni Papasso, Franz Caruso, Sindaco di Cosenza e Segretario provinciale del Psi, che ha raccontato agli astanti della sua scarsa fiducia nei confronti dei sondaggi, portando a testimonianza la sua personale esperienza nella città bruzia, evidenziando che le battaglie che si perdono sono solo quelle che non si combattono, Enzo Maraio, Segretario Nazionale del Psi, che ha fotografato il partito socialisto «non come un lontano ricordo, ma come un punto di riferimento per la Calabria e per il Sud che vuol essere riformista», di un partito «che si intesti le lotte contro la diseguaglianza», di sondaggi del 25 luglio che, secondo le sue previsioni, verranno smentiti al 25 settembre.

Ed infine, Gianni Papasso, a cui qualcuno, prima che iniziasse la conferenza ha chiesto «Ma perché il territorio dovrebbe votate Gianni Papasso?» ottenendo come risposta da lui un «Perché sono un socialista!», frase che sintetizza pienamente il leitmotiv della mattinata. Gianni Papasso sa che la città di Crotone, che fa parte del collegio, non solo è lontana geograficamente ma anche storicamente avversa alla Sibaritide, ma che dice di aver ricevuto riscontri positivi in quelle coordinate. Parla con voce forte Papasso, ma gli  trema leggermente la mano quando impugna il cellulare su cui legge un messaggio inviatogli in mattinata da un politico che è pezzo di storia del socialismo calabrese e italiano, Tonino Mundo, che recita «La tua elezione sarebbe un punto di luce in un territorio che è diventato deserto. Il punto di luce deve brillare».

Ribadisce Papasso, più volte, il suo orgoglio per una candidatura che chiude un cerchio sconnesso, fatto di tre elezioni a sindaco, una a consigliere provinciale e di vicende politico-giudiziarie che l'hanno visto attraversare un inferno ed uscirne, pulito e vivo, anche politicamente parlando.

Papasso parla di una sfida a due, tra il centro sinistra e il centro destra, identificando il proprio avversario in Domenico Furgiuele, definendolo un «Immigrato politico, assente dal territorio», parla della Sibaritide come della grande tradita, del bisogno del territorio di essere rappresentato da chi lo conosce.
Sostiene Papasso, trovando riscontro nei volti chi siede alla sua destra e alla sua sinistra, di aver chiesto, come prima cosa, ricevuto l'invito a candidarsi, se la candidatura stessa precludesse la possibilità di restare sindaco, perché in tal caso avrebbe rinunciato, per il legame con i suoi cittadini, con la sua Cassano.

C'erano, infine, i sindaci del territorio, e tanti cittadini privi di cariche o incarichi. Erano lì, assorti e interessati, in un clima di speranza e non di semplice rappresentanza, a testimonianza che alcune storie, anche e soprattutto politiche, si radicano nei territori, sviluppando radici profonde, che le stagioni, fredde di scoramento o calde di passeggeri entusiasmi, non riescono né a bruciare, né a congelare.

Basterà al centro sinistra tutto ciò per sovvertire un pronostico che qualcuno vede già inciso a fuoco nella roccia? Come si spoglia una margherita per divinare la natura di un amore, questa volta toccherà ad un garofano rosso offrire i suoi petali, tutto quelli che gli sono rimasti, per divinare un futuro, quello di un territorio e dei suoi abitanti.

Andrea Mazzotta
Autore: Andrea Mazzotta

(Cosenza, 1978) Laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista, appassionato di comunicazione e arte sequenziale, è stato direttore della Biblioteca delle Nuvole di Perugia, direttore editoriale delle Edizioni NPE, coordinatore editoriale per RW-LineaChiara, collaborando con diverse realtà legate al settore dell'editoria per ragazzi. Collabora con il Quotidiano del Sud, Andersen, Lo Spazio Bianco, Fumo di China. E' un fedele narratore delle Cronache della Contea, luogo geografico e concettuale nel quale potenzialmente può succedere di tutto. E non solo potenzialmente.