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Villapiana, Palazzo Barletta al centro della polemica tra opposizione e maggioranza

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VILLAPIANA - Il Palazzo Barletta, per tutti il palazzo dell’Americano, è lì dal 1909; era lì nel 2014, è lì ancora oggi.

Cosa è cambiato in questi 113 anni? É cambiato che nel 2021 un privato ha deciso di acquistare il palazzo per restaurarlo e restituirne, così, l’originaria bellezza alla comunità Villapianese.

In tempi difficili per chiunque, imbattersi nella lungimiranza di una famiglia che decide di investire i propri risparmi su un bene che ha bisogno di un imponente intervento di recupero e che, realisticamente, potrebbe non essere oggetto di grandi flussi turistici è un segnale importante che chiunque, soprattutto un’amministrazione pubblica, dovrebbe incoraggiare.

Invece succede che l’amministrazione comunale di Villapiana, il sindaco di Villapiana, vanta un diritto di prelazione (legittimo!?) e di fatto blocca l’acquisto del bene.

Se il sindaco di Villapiana, piuttosto che tentare trattative dirette con la famiglia Barletta (come più volte da lui stesso comunicato, anche nei vari consigli comunali), avesse dato mandato attraverso una delibera di giunta all’ufficio tecnico per rilevare l’immobile probabilmente questo sarebbe stato già da tempo nelle disponibilità del patrimonio Comunale.

Invece No. Il sindaco tratta direttamente con i Barletta senza portare mai a conclusione l’acquisto ed interviene, appunto attraverso una procedura di prelazione, solo quando è un privato ad acquistare il bene perché, a suo dire, “a quel prezzo lo avrebbe acquistato il Comune”.

La domanda però è: quale progetto aveva in mente di realizzare il nostro sindaco in quella struttura? Probabilmente nulla, perché se alla base della volontà di acquisto da parte dell’amministrazione Comunale ci fosse stato un progetto reale di utilizzo dell’immobile, un punto di incontro sul prezzo di vendita l’ufficio tecnico avrebbe potuto raggiungerlo.

Quindi questa prelazione (vuota di contenuti) serve solo ad ostacolare le procedure di acquisizione di un bene che avrebbe stravolto in meglio, una volta restaurato, l’immagine del nostro centro storico.

E’ di qualche settimana fa la riflessione del collega consigliere Grande i cui contenuti condivido; un bel sogno ad occhi aperti di calici di vino, visite a palazzi e chiese, mostre di opere di artisti locali e via discorrendo.

Dimentica di dire però, il consigliere Grande, che nel frattempo (oggi) questa amministrazione sta bloccando gli unici che stavano provando ad avviare questa rivoluzione culturale-sociale-urbanistica-strutturale del nostro centro storico.

Se non abbiamo il coraggio di dire al sindaco (perché credo nessun consigliere possa ritenere logica una presa di posizione così cruenta e astiosa da parte sua) che “sta sbagliando”, come potremo un domani essere promotori di questo cambio di passo? Se non diamo oggi l’opportunità ad una famiglia di imprenditori di sviluppare il progetto di acquisto e recupero del Palazzo Barletta come potremo in un prossimo -o meno prossimo- futuro pensare che il centro storico di Villapiana possa sviluppare quella idea di attrattiva turistica di storia e cultura che tanto sogniamo e spingere così altri imprenditori ad investire su Villapiana?

La storia non è altro che la somma delle azioni che decidiamo di compiere ogni giorno. Oggi i consiglieri del comune di Villapiana (anche quelli di maggioranza) in che modo decidono di agire?

Pensiamo che sia giusto concedere a chi ne ha facoltà, coraggio e visione di acquistare palazzo Barletta, restaurarlo ed utilizzarlo al meglio per aggiungere valore al patrimonio Villapianese o vogliamo seguire l’illogica deriva del sindaco Montalti, dannosa per la nostra comunità, che guarda con cecità al futuro del nostro paese senza alcun progetto per domani?

(fonte comunicato stampa)

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.