A Cassano, Guerrieri scende in difesa dei tirocinanti ex mobilità in deroga
Il segretario nazionale di Giovani Noi Di Centro si dichiara pronto a dialogare con le parti in causa per trovare una soluzione alla difficile situazione in cui versano i lavoratori
CASSANO JONIO - «A Cassano c'è un gruppo di infaticabili lavoratori, i tirocinanti ex mobilità in deroga che fanno di tutto per dare un grande servizio alla macchina della pubblica amministrazione cassanese. I lavoratori che evidentemente hanno apprezzato la nostra protesta sulla nuova tassa, l'addizionale comunale Irpef, preferiscono confrontarsi con politici seri e non con il silenzio delle sigle dei confederali che non hanno aperto bocca sull'Irpef e su altre questioni».
A dichiararlo è Michele Guerrieri, Segretario nazionale Giovani Noi Di Centro, attraverso un comunicato stampa.
«Anche se da parte mia c'è sempre volontà di collaborare con tutti, prendo atto di questa triste realtà. Per questo sono qui a difendere i tirocinanti ex mobilità in deroga, che da qui a poche settimane, se la situazione non dovesse cambiare, sono deciso a riunire perché non è assolutamente possibile andare avanti in questo modo. In primis – afferma Guerrieri - occorre ricordare che le regole dovrebbero valere per tutti ed ognuno dovrebbe svolgere le sue mansioni in base a livelli e qualifiche perché è sotto gli occhi di tutti che questi lavoratori sono pagati da serie C ma nello svolgimento del servizio, da loro, vengono pretese prestazioni da serie A. Lavoratori che non hanno malattia o ferie ad esempio, ma nonostante ciò sono sempre umilmente in trincea e pronti al duro lavoro che c'è da svolgere».
«Ad esempio – continua la nota stampa - non capiamo come rispetto alla gestione commissariale siano stati assegnati dei livelli diversi, decisamente per alcuni più bassi. Ricordiamo che questi lavoratori non sono tenuti a fare alcuni lavori che pur vengono richiesti a gran voce, perché non coperti assicurativamente se espressi al di fuori delle proprie mansioni, come ad esempio guidare mezzi o fare lavori rischiosi all'aperto, senza ordini di servizio, cosa che almeno avveniva prontamente con i commissari».
«Chiedo all'Amministrazione comunale chi pagherebbe loro se succedesse qualcosa senza un ordine di servizio? Infine ricordo che il Comune per loro non sborsa un euro, sono pagati da altri enti a 700 euro al mese. Chiediamo dignità dunque e la chiediamo anche all'Amministrazione comunale ed in primis al Sindaco ed all'Assessore al ramo, a cui non vogliamo addossare le colpe perché non possono essere onnipresenti, però certamente potrebbero fare tanto ora che sono venuti a conoscenza della situazione».