Trebisacce 22, Loredana Latronico al vetriolo: «Non sono la donna di paglia di nessuno»
In una lunga nota stampa Loredana Latronico, unica donna tra coloro che si propongono come candidato a sindaco di Trebisacce, evidenzia e sottoliena la propria autonomia politica

TREBISACCE - Loredana Latronico, unica donna tra i cinque candidati a sindaco del Comune di Trebisacce per le prossime amministrative di giugno, ha diffuso un comunicato stampa, al fine, come si legge nell'oggetto del testo, di fare chiarezza.
Su cosa? Lo scopriamo leggendo la lunga nota stampa vi proponiamo integralmente:
«Credo che sia arrivato il momento di fare chiarezza!
Siamo nell’anno 2022, elezioni amministrative il 12 giugno 2022, c’è aria di nuovo, c’è fermento, c’è attività con cinque ipotetiche candidature.
Io sono tra queste cinque con la mia personalità, seguita da un gruppo di persone che ha idee, progetti e tanta voglia di fare e mi sono messa in gioco perché un gruppo di professionisti, rappresentanti di forze politiche, associazioni e comuni cittadini, credendo nelle mie capacità e potenzialità mi hanno chiesto di rappresentarli in questa nuova tornata elettorale».
La Latronico, nell'incipit del suo scritto spiega il perché si è messa in gioco, senza tuttavia esplicitare quali siano le forze politiche, a cui fa riferimento, che le hanno chiesto di rappresentarle in questa tornata elettorale, elemento che potrebbe essere sicuramente interessante per gli elettori al fine di capire se la lista da lei capitanata ha un determinato colore politico, piuttosto che un altro, al di là del civismo formale imposto per tutte le liste che vengono presentate nei comuni sono i 15.000 abitanti.
Se in una nota diffusa qualche giorno fa l'incaricata locale per le trattative del M5S (Leggi qui), Maristella La Manna, indicava la sua candidatura come casus belli della rottura tra il M5S e il PD, ad oggi il Partito democratico non ha rivendicato il sostegno alla lista della candidata, né tanto meno la candidata stessa ha confermato esplicitamente tale sostegno in via ufficiale. Insomma, se c'è questo sostegno o meno del PD alla lista di Loredana Latronico non è chiaro. O almeno, non è ufficialmente chiaro.
«Con onore - continua la nota stampa - pur sapendo di dover rinunciare alla mia vita normale, di ricevere critiche, illazioni, finte verità ho ritenuto di farlo non per “autoreferenzialità, protagonismo o altro” come alcuni dicono, sono concetti che non mi appartengono, ma solo per dare un contributo al bene comune, consapevole di ciò che sto facendo e con la certezza che il mio esserci è libero e le “mie caviglie” sono libere da catene. Credo che nella mia vita ho sempre dimostrato di essere una donna libera e coerente, ho sempre difeso le mie idee con forza anche a scapito della mia stessa persona e se sono scesa in campo è perché credo nelle grandi potenzialità di Trebisacce e credo che possa essere la “Città” di riferimento per tutti. Chi mi conosce sa come la penso e sa che tutto mi si può addebitare ma non la falsità, l’ipocrisia e la non trasparenza. Oggi mi si vuol far passare come se fossi una sorta di donna alla mercé di qualcuno, come si suol dire “di paglia”! Ma di chi?»
La domanda posta in essere, giustamente e volutamente provocatoria e retorica, ne suscita un'altra. Il punto non è tanto "Di chi?" ma piuttosto "Da chi?".
Chi attribuirebbe questo ruolo di "Candidata alla mercè di qualcuno" a Loredana Latronico?
Non è chiaro.
«Io sono Loredana Latronico - prosegue anagraficamente la candidata - nata a il 15.12.1961, figlia di Francesco Latronico e Maria Ettorre, coniugata con Tanino Cavaliere, ho un figlio e sono di Trebisacce. Cosa spaventa questo? Mi si vuole attribuire una continuità, come alcuni giornalisti hanno scritto, con la passata legislatura, sbagliato! Mi si continua ad attribuire una prosecuzione, una sudditanza con la passata legislatura, Sbagliato! Rappresento un gruppo di persone nuove, con le proprie idee e tanti progetti da realizzare e tutti coloro che dicono il contrario vogliono solo fare frivola strumentalizzazione»
La Latronico quindi, chiarisce quindi in modo inequivocabile che è sbagliato attribuire alla sua candidatura una continuità o una sudditanza con la precedente consiliatura, ma che rappresenta un gruppo di persone con idee nuove, mentre chi afferma il contrario strumentalizzerebbe. Ma esattamente, cos'è che verrebbe strumentalizzato? Non è chiaro.
«Chiunque salirà le scale - recita la terza e ultima parte del comunicato - per raggiungere la stanza del Sindaco, salirà con la propria individualità, con un proprio pensiero e una propria determinazione, sapendo che ci sarà da lavorare e che ci vorrà impegno e passione. Quale donna e mamma penso a questo, penso a ciò che può essere fatto e a cosa si potrà fare per i tanti giovani presenti, come mio figlio, ma che da qui a poco spiegheranno le ali per volare verso altri luoghi e questo io non voglio che accada. Voglio pensare agli anziani che hanno bisogno di servizi e assistenza. Voglio pensare anche a quelli come me e al nostro futuro per vivere questi anni prossimi (spero con l’aiuto Di Dio) in una bella città con tranquillità, serenità e salute. Non sono il passato, non sono prosecuzione sono solo me stessa e rappresento il presente! Ciò che è stato fatto dalle passate legislature è stato fatto realizzando i propri programmi e ciò che è stato fatto in quest’ultimo ventennio non può essere cancellato con un colpo di spugna solo perché è stato fatto da altri; sarebbe da incoscienti e irresponsabili per Trebisacce. Opere, lavori, interventi si potranno abbellire, migliorare sicuramente, renderli agibili e sfruttabili e che non rimangano cattedrali nel deserto, ma ci sono e hanno una loro identità e nessuno può cancellarla! Ciò che deve essere fatto per far crescere Trebisacce per renderla ancora più preziosa sarà fatto con l’aiuto di tutti e tra cinque anni, chi lascerà il palazzo lascerà ad altri ciò che avrà realizzato e chi salirà al suo posto continuerà a sua volta ad abbellire, impreziosire, migliorare e non a distruggere; sarà sempre così tutti guarderanno al futuro senza perdere tempo prezioso. Per questo vi dico “pensiamo cosa si potrà lasciare ai posteri, andiamo oltre con la consapevolezza che ognuno di noi è diverso l’uno dall’altro, con una propria sensibilità, una propria etica e una propria morale”. Volgiamo tutti lo sguardo verso il sole e che questo tempo così grigio non influenzi e intristisca le nostre menti. Cerchiamo tutti di essere felici e ringraziamo Dio ogni giorno per ciò che abbiamo, ma soprattutto cerchiamo di essere più fiduciosi e positivi!».
Loredana Latronico, forte della sua esperienza e competenza giuridica, in queste ultime righe, afferma un principio molto importante, che forse dovrebbe appartenere a tutti i candidati. Non quello della "continuità politica" o "discontinuità politica", discussione che come evidenziato in altri articoli è diventato al quanto stucchevole, sulla quale non torneremo, e rispetto alla quale la candidata è stata assolutamente chiara. Bensì quel principio di diritto amministrativo che richiama la "continuità amministrativa" intesa nella definizione può volte ribadita dalla Corte Costituzionale, ricollegata al principio costituzionale di Buon andamento a cui la pubblica amministrazione deve uniformarsi richiede infatti di tenere in considerazione quanto é stato realizzato o programmato dai precedenti amministratori.
In parole povere, chi viene dopo in un contesto amministrativo, chiunque esso sia, chiunque ci sia stato prima, non può non tenere conto di quello che è stato fatto nel passato, recente e non recente.
Quando la Latronico dice che «Ciò che è stato fatto dalle passate legislature è stato fatto realizzando i propri programmi e ciò che è stato fatto in quest’ultimo ventennio non può essere cancellato con un colpo di spugna solo perché è stato fatto da altri; sarebbe da incoscienti e irresponsabili per Trebisacce. Opere, lavori, interventi si potranno abbellire, migliorare sicuramente, renderli agibili e sfruttabili e che non rimangano cattedrali nel deserto, ma ci sono e hanno una loro identità e nessuno può cancellarla!» afferma, con coraggio e per prima tra tutti candidati, una grande, semplice, verità dal carattere oggettivo prendendone pubblicatamente atto, polverizzando, con saggezza, una dicotomia che rappresenta la parte meno interessante e più puerile della discussione politica che una Trebisacce che vive mille contraddizioni strutturali e sociali, dovrà affrontare.
In ciò, Lorendana Latronico, ha fatto davvero chiarezza.