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Lo statuto della nuova città di Corigliano-Rossano «tra i flop dell’amministrazione Stasi»

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CORIGLIANO-ROSSANO - «Lo statuto della nuova città di Corigliano-Rossano doveva essere consegnato entro 6 mesi dall’insediamento dell’esecutivo Stasi. La maggioranza aveva ed ha - ma evidentemente non è così - tutti i numeri per adottare ogni provvedimento utile a completare questo percorso avviato a luglio 2020. Rispetto a questo ritardo più che evidente, che l’opposizione non abbia fornito i nominativi della commissione ci appare un dato più che irrilevante. Tentare di addossare ad altri le cause della propria incapacità è il modus operandi al quale l’Amministrazione Comunale continua ad abituarci».

È quanto dichiara il consigliere comunale Adele Olivo sottolineando che da parte dei gruppi consiliari di opposizione di proposte ne sono state avanzate diverse, ma tutte respinte. A partire da quella dei municipi elettivi. 

«Se la maggioranza avesse voluto - aggiunge - avrebbe potuto procedere speditamente e raggiungere l’obiettivo in pochi mesi. Il presunto obiettivo di stimolare con ulteriori iniziative di comunicazione chissà quale partecipazione popolare, in realtà mai registrata, non è altro che un ulteriore fallimento di questa importante sfida politico-programmatica dell’amministrazione comunale, sicuramente la più autorevole dal punto di vista della nuova città, che resterà agli annali della storia calabrese. Il dubbio - conclude Adele Olivo - è che manchi la volontà e ci si continui ad arrampicare sugli specchi e dare motivazioni diverse per l’ennesimo e acclarato fallimento». 

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia