«La cattiva burocrazia calabrese, la peggiore europea, danneggia enormemente le imprese»
Lo dichiara l'ex presidente della commissione agricoltura Pietro Molinaro: per Ambrosetti e Deloitte la Calabria ultima regione d'Europa
CORIGLIANO-ROSSANO - «Le Imprese la conoscono bene per i costi insostenibili, i tempi lunghissimi, la scarsa imparzialità e spesso corruzione, un mix che genera ritardi nello sviluppo ed il rifiuto di investitori stranieri a trasferirsi. La conferma arriva dai dati Ambrosetti e Deloitte, siamo l'ultima Regione d'Europa; certificano anche lo svantaggio competitivo pur in presenza di enormi risorse pubbliche Nazionali e Comunitarie».
Lo afferma in un comunicato stampa, l’ex consigliere regionale Pietro Molinaro.
«La Calabria, purtroppo è anche agli ultimi posti in Italia per imprese condotte da giovani imprenditori e all'ultimo posto per startup innovative. Non è più rinviabile – sottolinea Molinaro - l'individuazione, tramite concorsi, delle competenze necessarie negli uffici Regionali, l'attuazione della Digitalizzazione tra P.A. e Imprese con l’obiettivo di far dialogare le banche dati pubbliche. Le nuove competenze, vengono spesso soffocate dall'attuale burocrazia».
«Serve coraggio per utilizzare il criterio del merito. Non è più sostenibile ed eticamente inaccettabile - si legge nel comunicato - per i tanti giovani laureati e professionisti specializzati che si continuano a firmare contratti nazionali e decentrati che prevedono istituti, premiati con enormi risorse disponibili, su indicatori dei risultati nel ciclo valutativo della performance che non incidano sulle criticità e deficit che caratterizzano la burocrazia regionale. Pnrr, Por, Psr, Programmi Nazionali, ecc. non si possono affidare alla stragrande maggioranza delle attuali figure apicali che nella migliore delle ipotesi guardano alla spesa solo con il pallottoliere».