Sibaritide stremata dall’emergenza rifiuti, Staface (FI) chiede risposte celeri
Si è riunita la IV Commissione durante la quale, però, si è assistito ad un rimbalzo di competenze tra i diversi soggetti coinvolti nella questione. «L’auspicio è pervenire in tempi rapidi alle soluzioni auspicate»
REGGIO CALABRIA - «Alla luce della grave emergenza ambientale in atto in tutto il territorio della provincia di Cosenza, e in primo luogo nella Sibaritide, con inevitabili conseguenze di carattere igienico-sanitario, ho reputato opportuno proporre la convocazione di una seduta della IV Commissione Regionale “Assetto e utilizzazione del Territorio e Protezione dell’Ambiente” afferente la problematica in oggetto. Per questo motivo, è stata richiesta l’audizione del Dirigente generale del Dipartimento Tutela del Territorio e dell’Ambiente della Regione Calabria, Ing. Gianfranco Comito, e del Sindaco del Comune di Rende, Avv. Marcello Manna, nella qualità di Presidente dell’ATO di Cosenza. Una importante iniziativa istituzionale con la quale è stata tracciata un’accurata disamina delle criticità vigenti per individuare idonee soluzioni finalizzate a mettere fine alla persistente situazione difficile in corso e che arreca disagi e rischi per le popolazioni».
È quanto dichiara, in una nota, Pasqualina Straface, consigliere regionale di Forza Italia nonché segretario della IV Commissione regionale.
«Nell’unirci all’appello mosso, proprio nelle ultime ore, dai Comuni dell’Area Raccolta Ottimale della Sibaritide, abbiamo espresso la più viva preoccupazione. Quanto sta accadendo, infatti, è sotto gli occhi di tutti: il territorio è ormai colmo di cumuli di rifiuti. A tal fine, nel corso del mio intervento, ho tracciato un excursus della situazione afferente il settore sul territorio provinciale, soffermandomi sulla “storica” svolta nella gestione del medesimo campo annunciata dal Presidente Roberto Occhiuto: la necessità di prendere atto dell’insufficienza del Piano rifiuti del 2016, che non ha evitato una cronica emergenza a suon di ordinanze dei diversi presidenti di Regione, e avviarsi piuttosto in direzione di una politica di gestione e programmazione del comparto a prescindere dalle emergenze e che punti non alla creazione di nuove discariche, ma a soluzioni innovative e di razionalizzazione e riduzione di fonti d’inquinamento, in primis il Termovalorizzatore di Gioia Tauro».
«In attesa di portare a compimento tale innovativa visione sulla questione rifiuti, - aggiunge - che richiede naturalmente del tempo, ho richiesto risposte celeri ed effettive a quelle che sono le esigenze dei territori ormai stremati da continui disservizi e disagi, con grave nocumento per le comunità interessate. Ho altresì sollecitato l’impellente necessità di procedere ad una qualificata organizzazione amministrativa dell’ATO di Cosenza, anche ai fini della trasformazione in Consorzio quale soggetto autonomo, nonché all’importanza degli ingenti finanziamenti milionari già stanziati e che non possono andare dispersi (con l’individuazione di siti idonei da parte della stessa ATO e che non possono essere certamente “calati dall’alto” dalla Regione) e al bisogno del corretto funzionamento dell’Ufficio Comune atto a dirimere tutte le questioni tecniche».
«Tutto ciò corrisponde all’inderogabile necessità di dare vita ad una adeguata programmazione da parte dell’ATO di Cosenza, anche in vista della stagione estiva, per scongiurare l’ipotesi non remota di sempre nuove e frequenti emergenze. Purtroppo, in sede di Commissione, si è assistito ad un rimbalzo di competenze tra i diversi soggetti coinvolti nella questione. L’auspicio, pertanto, è che le proposte formulate e le richieste inoltrate siano recepite per pervenire in tempi rapidi alle soluzioni auspicate».