Rifiuti, Ferdinando Laghi interviene in Quarta Commissione: "si lavori nell'interesse dei cittadini"
Presenti in Commissione anche il Direttore del Dipartimento Ambiente, Comito e il Presidente dell’ATO di Cosenza, Manna. Trattate le criticità degli ecodistretti
REGGIO CALABRIA - «Un tema come quello dello smaltimento dei rifiuti avrebbe richiesto certamente maggior tempo». Ha esordito così il castrovillarese Ferdinando Laghi, consigliere regionale di De Magistris Presidente in merito all'argomento rifiuti, trattato dalla quarta Commissione Consiliare riunitasi in aula “A. Acri” nella mattinata del 3 marzo a Palazzo Campanella, alla presenza del Presidente, Pietro Raso, del Dirigente generale del Dipartimento Tutela del Territorio e dell’Ambiente della Regione Calabria, Gianfranco Comito e del Presidente dell’ATO Cosenza, Marcello Manna.
L’intervento di Laghi si è soffermato sulle grosse criticità che tuttora persistono nel PRGR, ovvero il Piano Regionale Gestione Rifiuti della Regione Calabria.
Tra gli aspetti maggiormente criticabili c’è l’incongruità dell’identificazione degli ATO con i territori delle 5 province calabresi, stante la grande diversità di estensione e di orografia dei territori provinciali. Un’altra criticità è legata all’idea di prevedere un singolo “ecodistretto” per ciascun ATO, per via proprio di questa eterogeneità di estensione ed orografica degli Ambiti Territoriali Ottimali. Il che si pone in evidente contrasto con il Principio di Prossimità del Testo Unico Ambientale che ha lo scopo di ridurre il più possibile la movimentazione dei rifiuti. Ulteriore problematica, poi, è quella relativa allo smaltimento della Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani, ovvero la FORSU, attraverso la Digestione Anaerobica finalizzata alla produzione di Syngas, “upgradato” poi a biogas. La combustione in loco, piuttosto che a distanza, incrementa i processi di combustione che sono alla base dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici.
Per Laghi il Piano attuale riprende sostanzialmente l’impianto organizzativo e tecnico complessivo del precedente e, di conseguenza, anche gli errori di impostazione dello stesso, che hanno impedito una risoluzione dei problemi relativi allo smaltimento degli RSU - i Rifiuti Solidi Urbani- nella nostra Regione.
«Le responsabilità dei problemi derivanti dall'errato smaltimento dei rifiuti non sono delle popolazioni, ma sono responsabilità politiche che vanno avanti dal 1997 - ha concluso Laghi nel suo intervento finale - L’organizzazione dello smaltimento, attraverso piani regionali che sono inadatti e inadeguati, non va nell’interesse delle popolazioni né economico, né di tutela della salute: questi piani tutelano ben altri interessi. Bisogna cambiare strada e decidere con i territori, fare delle scelte che abbiano come obiettivi prioritari la soluzione del problema, il rispetto dei cittadini calabresi in particolare della loro salute, dei loro interessi economici e dell'ambiente in cui vivono».