Provinciali, Co-Ro Futura rilancia e "chiede il conto" alla politica sul suo operato
Il movimento che sostiene Stasi accusa il Pd «di non aver rispettato i patti» e chiede a tutta la deputazione (parlamentare e regionale) che fine hanno fatto i fondi destinati alla città: da quelli della fusione all'efficientamento idrico
CORIGLIANO-ROSSANO - La miglior difesa e l'attacco. Dove le parole "ecumeniche" del sindaco Stasi in questi due giorni post debacle provinciali non sono riuscite a scardinare i "duri a morire" sulle colpe di una disfatta, arriva senza appello la rastrellata di Corigliano-Rossano Futura. Il movimento che sostiene Stasi è durissimo contro chi accusa il primo cittadino di essere stato l'artefice della sconfitta del centrosinistra, è duro anche con il centro destra che «fa accordi sottobanco» e ne ha pure per tutta la deputazione parlamentare e regionale, alla quale chiedere il conto sulla "produzione" dell'attività istituzionale.
Insomma, dopo tanto parlare di questi giorni siamo arrivati alla rissa politica. La nota di Corigliano-Rossano Futura è pungente e chiama in causa fatti e circostanze che fino ad oggi erano rimaste ai margini della discussione. Uno su tutti che colpisce al cuore il Partito democratico locale e di riflesso quello provinciale: «Un PD - scrivono dal movimento - ridotto al 7 percento che però gli imbrogli li sa fare: sigla un accordo politico e si fa eleggere un Consigliere provinciale che deve a questi movimenti la sua elezione e poi si rimangia i patti». Il riferimento evidente è alla elezione in consiglio provinciale di Aldo Zagarese (che sarebbe avvenuta grazie anche ai voti che gli ha recuperato Stasi e a questo punto proprio dai rappresentanti consiliari di Corigliano-Rossano Futura).
E poi la strigliata ai partiti. «Quali e dove?» si chiede Co-Ro Futura che aggiunge: «Ridotti ad accozzaglia di portatori di voti ai maggiorenti che gestiscono potere, posti e prebende. Che operano in funzione dei propri interessi. A sinistra, povera ex sinistra della grande tradizione, come a destra. Una vera patologia - precisano - aggravata da gestioni commissariali, solitamente trampolini di lancio in Parlamento per i vari Boccia & C. ed aggravata dalle tessere a pacchetto. Per cambiare questo modello di partito con la p minuscola».
La "rissa politica" è servita in un crescendo di accuse: «A Corigliano-Rossano è in atto un tentativo di ridare dignità alla politica e rimettere al centro gli interessi comuni ed i diritti dei cittadini e per questo, lo scardinamento di questo sistema è osteggiato da destra e sinistra. La destra del malgoverno familistico che oggi ha l'ardire di chiedere a Stasi il conto dei suoi disastri. La sinistra che si allea con la destra di Graziano e si riduce al lumicino incapace ormai di qualsivoglia azione politica che vada oltre il rituale comunicato stampa».
E poi la chiamata ad una rigenerazione e a un «ricambio profondo» di classe dirigente del territorio e della città. «Basti pensare - scrivono - che mai come oggi, questo territorio ha avuto una rappresentanza tanto numerosa in Parlamento ed in Regione. Ebbene, cosa ha prodotto questa folta schiera di eletti? Fin qui il nulla eppure sul fronte destro ci sono pure Assessori regionali. A loro dobbiamo chiedere il conto. Ad esempio chiediamo dove sono finite le risorse per l'efficientamento idrico (7M€), quelle per l'area Urbana (16M€) che la Regione ci sta facendo perdere? Dov'è il Capitolo di bilancio previsto dalla L.R. per sostenere la fusione? Per non parlare di questioni che dovrebbero essere al centro delle Politiche regionali e del loro impegno come Enel, Porto e ferrovia? Per questo non ci fermiamo e non ci fermeranno motivati più che mai a dare esempi di Nuova Politica».