Ex assessore regionale alle infrastrutture denuncia il Governo di non aver rispettato gli impegni sull'AV
L'Alta Velocità in Calabria è un miraggio per l'ing. Catalfamo assessore durante la presidenza Santelli a Roma si dovrebbe ascoltare di più il governo regionale
CATANZARO - L'ingegnere Domenica Catalfamo, già assessore in giunta Santelli, con deleghe ad infrastrutture; trasporti; urbanistica; lavori pubblici, attraverso le parole riporatte di seguito, denuncia il Governo Nazionale, di non aver rispettato gli impegni sull'Alta velocità: «Nonostante i due anni di continui annunci da parte dei Ministeri competenti, al momento nessuna positiva prospettiva sull'AV sulla direttrice Salerno-Reggio Calabria...qualche data che mette in evidenza come solo un immediato cambio di rotta ed un'iniziativa forte e decisa del governo centrale, potrebbe invertire la tendenza attuale e dare prospettive al diritto alla mobilità dei cittadini calabresi (e siciliani)
Era il maggio del 2020 quando il Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli annunciava l'imminente avvio dello studio di fattibilità per la realizzazione dell'alta velocità ferroviaria. Solo per inciso, nello stesso periodo veniva annunciata il rilancio del progetto di realizzazione del Ponte sullo Stretto.
All'epoca, a pochi mesi dall'insediamento della precedente Giunta Regionale, si apprezzava quello che sembrava un rinnovato interesse del Governo verso la nostra Regione e si avviavano le prime interlocuzioni di approfondimento sui contenuti tecnici di quanto sembrava fosse in fase di avanzata programmazione.
Dopo qualche mese, a settembre 2020, durante un incontro presso la sede centrale di RFI si constatava con mano che di fatto lo studio di fattibilità non era stato neanche avviato! Incredibilmente, pochi giorni dopo quell'incontro, il Ministro De Micheli annunciava che entro il successivo mese di novembre lo studio sarebbe stato concluso e addirittura illustrato ai territori e alle competenti Commissioni. In pratica uno studio non ancora avviato, sarebbe stato concluso in due mesi. Termine ovviamente non rispettato e solo nel mese di aprile 2021 il ministro Giovannini, nel frattempo subentrato al dicastero del MIMS, ha reso pubblico il "Documento di fattibilità delle alternative progettuali - Nuova Linea AV Salerno/RC".
L'Assessorato regionale, pochi giorni dopo aver ricevuto lo studio, rilevando notevoli criticità tecniche nelle ipotesi progettuali di RFI ha chiesto con insistenza un immediato incontro, poi tenutosi il successivo giugno 2021 sempre presso la sede di RFI alla presenza della Struttura tecnica di Missione.
In quella sede i rappresentanti del MIMS e di RFI, prendendo atto delle criticità esposte, tutte oggettive e inconfutabili, si riservavano approfondimenti e modifiche, chiedendo la formalizzazione delle osservazioni tecniche.
Conseguentemente nel mese di luglio 2021 i competenti Uffici della Regione Calabria inviavano a RFI tutte le osservazioni tecniche allegando anche specifica documentazione a conferma di quanto si asseriva e della imprescindibilità della revisione dello studio. Nella lettera sono stati evidenziati i punti fondamentali che rendono il progetto presentato "irricevibile" da parte di questo territorio: - analisi benefici/costi non adeguata alle future potenzialità dell'opera (grave sottovalutazione benefici) e basata sui costi necessari a realizzare una AV mista (passeggeri e merci), molto maggiori di quelli per l'AV passeggeri - palesemente sottostimata la riduzione dei tempi che si potrebbero avere con l'adeguamento della linea Lamezia Terme/Rosarno - carenza di valutazioni intermodali rispetto al nodo di Lamezia Terme. Questi solo alcuni dei presupposti errati assunti alla base di conseguenti scelte tecniche illogiche. RFI e MIMS, più volte interpellati dopo l'invio delle osservazioni sembravano propensi ad una rivisitazione dello studio prima dell'avvio del dibattito pubblico.
Da allora sono trascorsi ulteriori sette mesi ma il progetto di fattibilità, annunciato più volte per la fine del 2021 non è stato presentato e secondo l'ultimo annuncio dovrebbe essere concluso per giugno 2022. Dunque, se dovesse essere rispettata la scadenza del giugno 2022, saranno passati oltre due anni dal primo annuncio del Ministero ed un anno dalla formulazione delle osservazioni tecniche avanzate dalla Regione Calabria. E dal momento dell'avvio del dibattito pubblico, se lo studio che verrà presentato non avrà recepito le osservazioni formulate si dovrà ancora affrontare una lunga fase di contraddittorio che allontanerà sempre di più il momento dell'approvazione del progetto e dell'avvio dei lavori.
Questi ritardi operativi devono essere letti anche nell'ottica delle conseguenziali gravi incertezze sulla copertura finanziaria prevista al momento solo per la "realizzazione di un primo lotto funzionale" ed infatti l'allegato al Documento di Economia e Finanza 2021, pur indicando l'intera direttrice Salerno-Reggio Calabria fra gli interventi prioritari nel settore ferroviario, considera il Progetto di fattibilità tecnico economico non ancora definito ed il costo di 11,2 miliardi trova solo una parziale copertura nel PNRR. E, nonostante si rilevi un'altissima vetustà media delle opere strutturali, solo di "primi lotti funzionali" parla anche il Documento strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci del MIMS che ha l'obiettivo di aumentare progressivamente il numero di capoluoghi collegati tra loro in meno di 4 ore e trenta.
Da una lettura incrociata dei documenti di programmazione tecnica con quelli finanziari emerge in maniera chiara che la Calabria ed il Sud potranno realmente ambire ad essere connesse al resto del Paese attraverso le principali direttrici dei corridoi Core della rete Ten T, nei "Dieci anni per trasformare l'Italia" solo se le "Strategie per infrastrutture, mobilità e logistica sostenibili e resilienti" verranno davvero adottate anche per questa parte dell'Italia.
E' giunto il momento in cui il Presidente Draghi deve ascoltare concretamente il Governo regionale, abbandonando le ataviche tattiche dilatorie assunte a livello centrale che in decenni hanno provocato un gap tra le diverse aree del Paese che deve essere immediatamente colmato, passando ovviamente dalle infrastrutture stradali e ferroviarie della jonica e dal sistema aeroportuale regionale.
Se segnali certi e tangibili non dovessero arrivare in tempi brevi, anzi brevissimi, le istituzioni tutte della Calabria e della Sicilia dovranno avanzare le proprie pretese in maniera competente, decisa, e senza ammettere repliche...un'azione di questo genere potrebbe costituire una "prova tecnica" per un fronte comune istituzionale e territoriale che dia forza anche alle legittime aspettative per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, opera strettamente connessa con l'AV...quella vera che, passando per i principali centri della Regione, garantisca l'accessibilità anche al sud del sud dell'Italia!».