“Co-Ro Pulita” sulle provinciali: «Alle crisi isteriche post voto, preferiamo il cammino condiviso»
Per il movimento politico «la candidatura di Stasi non è piovuta dal cielo ma è frutto di un percorso di condivisione avvenuto sia con rappresentanze a vari livelli del Pd sia con centinaia di amministratori locali»
CORIGLIANO-ROSSANO – «L’esito delle Provinciali, che ha visto Rosaria Succurro affermarsi come Presidente, necessita di un'analisi oggettiva e scevra da mistificazioni e strumentalizzazioni. Le reazioni, tra loro contraddittorie, dei principali referenti e rappresentanti istituzionali di partito sono sintomatiche di un malessere diffuso e divisioni antiche emerse in tutta la loro gravità».
È quanto si legge in una nota stampa del movimento “Corigliano-Rossano Pulita” che così continua: «L’avvicinamento di alcuni nostri attivisti al Partito Democratico è stato il risultato di profonde valutazioni e del desiderio di contribuire a un rinnovamento non anagrafico ma di idee e metodo. A questo proposito si sono registrate repliche miopi e livorose, manco si trattasse di un'imboscata. Non si è trattato di una scelta funzionale alle Provinciali tanto che il percorso continua con una proposta di candidatura per la segreteria cittadina. Una proposta legittima, preceduta anche questa da interlocuzioni e da un leale dibattito».
«Che se ne dica – aggiungono - alcune reazioni scomposte, seppure comprensibili, considerata la tendenza a ritenere gli spazi politici come proprietà privata, dimostrano che si è nel giusto ed a supporto basta considerare i dati, che sia in città, che nella regione, fanno trasparire la disaffezione dei cittadini verso un certo modus operandi del centro-sinistra orientato dai soliti “capibastone”. Oggi c’è chi considera il Sindaco Flavio Stasi la causa del fallimento ridimensionando responsabilità proprie e rifuggendo una lettura oggettiva dello scrutinio».
«La verità – spiegano - è che la candidatura di Stasi non è piovuta dal cielo ma è frutto di un percorso di condivisione avvenuto contestualmente sia con rappresentanze a vari livelli del Pd (evidentemente non così autorevoli) sia con centinaia di amministratori locali stanchi di logiche verticistiche. Una candidatura di discontinuità con le scelte di apparato, di riscatto dei territori e di confronto democratico, un'operazione non episodica ma di prospettiva e in grado di plasmare collaborativamente un’agenda lungimirante».
«A questo punto ci auguriamo che, dopo il terremoto scaturito all’indomani dei risultati delle elezioni provinciali, si apra una fase di autocritica, di dialogo e di assestamento delle posizioni privilegiando la strada di un’autentica rigenerazione e di confronto con i territori. Un percorso che si preannuncia difficile ma non impossibile se a prevalere saranno gli interessi della collettività» concludono.