Co-Ro, l’opposizione torna sulla questione mensa: «Non c’è ancora una soluzione»
Vulcano, Cassano e Olivo: «L'Amministrazione trovi il coraggio di dire la verità. L'impegno preso con dirigenti e rappresentanti dei genitori, cioè che il servizio sarebbe ripreso dal 4 aprile prossimo, sarà disatteso»
CORIGLIANO-ROSSANO - «L'amministrazione trovi il coraggio di dire la verità ai genitori degli alunni che usufruiscono della mensa scolastica. L'impegno preso dall'assessore del ramo con dirigenti e rappresentanti dei genitori, cioè che il servizio sarebbe ripreso dal 4 aprile prossimo, sarà disatteso. E purtroppo crediamo che non sarà riattivato prima dell'inizio del nuovo anno scolastico, perché nessuna azienda verrà ad approntare un’organizzazione così vasta e complessa per un servizio che durerà soli due mesi».
È quanto scrivono in una nota stampa congiunta Raffaele Vulcano, Antonio Cassano e Adele Olivo.
«Dopo aver risolto il contratto con la S.I.A.R.C. non assumendosi però le proprie responsabilità, - spiegano -l'amministrazione non riesce a venire a capo dell'annosa questione che la stessa ditta ha creato non garantendo più il servizio (pessimo servizio) dopo la risoluzione del contratto. A farne le spese ad oggi sono solo i bambini e i dipendenti della stessa azienda che non percepiscono lo stipendio di varie mensilità. L'amministrazione dopo aver ufficialmente incassato il rifiuto della seconda ditta in graduatoria, Mencadora s.r.l. che, con nota ufficiale protocollata in data 28 febbraio 2022 ha ribadito di non voler raccogliere l'interpello a subentrare nel servizio fino a conclusione dell'anno scolastico in corso, non ha ancora trovato una soluzione».
«Tra l'altro, - continuano - ci giunge notizia che nessuna delle altre ditte interpellate potrà fornire ed organizzare la gestione della mensa per soli due mesi. Abbiamo letto che a quanto pare si va verso un affidamento diretto che, ovviamente ci costerà tanto, ammesso che nonostante i costi si riesca a risolvere il problema. Di recente pare che ci si sia affidati a delle tavole calde con tanto di menu, e potrebbe anche andare bene se si tratta di una finestra "temporale" come definita dal sindaco, che sia di breve, brevissima durata».
«Intanto ci chiediamo: Che fine ha fatto il protocollo covid? Chi si occupa dell'igienizzazione dei banchi? Chi si occupa del controllo dei pasti? Come avviene il trasporto? Come viene calcolata la necessita dei valori nutrizionali? Ribadiamo che purtroppo a farne le spese sono i bambini che, non stanno ricevendo pasti adeguati. Intanto alla data odierna è ancora sconosciuta la "soluzione" messa in atto dall'amministrazione. Tutto ciò, lascia davvero sconcertati» concludono.