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Statale 106, ancora niente soluzioni (possibili) ma tanta polemica

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Cento(sei) e una polemica attorno al nuovo tracciato della Sibari-Co-Ro. Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Stasi alla massiccia presa di posizione assunta stamani da 8 tra parlamentari e consiglieri regionali del territorio sulla ormai esplosa questione della Statale 106 che invitavano, da un lato, il primo cittadino a determinarsi proprio sulla proposta progettuale della Sibari-Co-Ro e, dall’altro, auspicano una presa di posizione e compatta del Consiglio regionale (leggi qui la notizia).

La risposta del primo cittadino è plastica, sicuramente non priva di punzecchiature e trascinata, nel pieno stile Stasi, nell’agone della polemica. «Capisco le esigenze elettorali di un gruppo parlamentare in grande difficoltà in vista delle prossime elezioni politiche, e capisco anche il ragionamento di "schieramento" regionale che prova a mettere in difficoltà il sindaco di una città importante che non sta dalla loro parte» scrive il Stasi. Che poi chiosa e incide nella disputa verbale: «come sempre, siamo alle tattiche da bar che hanno storicamente isolato il nostro territorio e che, però, non funzionano».

Racconta Stasi che è da 40 giorni che tenta di interloquire con il presidente Occhiuto («proprio per parlare sul tema del tracciato della nuova Statale 106 e proprio finalizzato ad analizzare insieme problemi e soluzioni»). Solo che a questa “richiesta” non sarebbe stata data ancora nessuna risposta. Ed è qui che il primo cittadino chiama in causa l’Assessore Gallo (tra gli otto firmatari della nota di stamani) e non manca nemmeno di bacchettarli, a suo modo. «Gli esponenti della maggioranza regionale – scrive Stasi - dovrebbero meglio raccordarsi e supportare il Governatore: mi sarei tranquillamente relazionato anche con l'assessore Gallo, per esempio, come fatto tante altre volte, se il presidente della Giunta Regionale lo avesse delegato allo scopo o se lui si fosse fatto promotore di un incontro alla luce della mia richiesta (datata ormai 7 gennaio) e più volte sollecitata. È evidente come la firma di un assessore regionale ad una nota del genere sia profondamente inopportuna, ma sono certo si sia trattato di una svista istituzionale». Molto criptico il sindaco!

Ma andiamo al dunque, andiamo alla questione della Statale 106 e della Sibari-Co-Ro. Anzi, no. Prima c’è spazio per un’altra polemica “criptica” con uno dei consiglieri regionali firmatari (evidentemente) che cercherebbe «di giustificare le proprie confuse posizioni politiche con presunti complotti per qualche ettaro di terreno in più o in meno».

Ad ogni modo Stasi ci tiene a ribadire che le sue posizioni in merito al tracciato «sono state già espresse nelle sedi opportune e credo che gli uffici competenti stiano già lavorando – fortunatamente scevri dagli interessi di bottega che caratterizzano il dibattito pubblico – per proporre delle soluzioni condivisibili».

Potrebbe esserci un elemento di novità che traspare dalla nota odierna del sindaco, nella quale non si fa più riferimento a quelle che ormai su ampia scala vengono definite “proposte di tracciato alternative improbabili”. Parliamo del rispolverato Megalotto 8 o di passaggi a monte degli scali di Corigliano e Rossano. Questo però non significa che il sindaco abbia abbandonato l’idea. Tutt’altro. Semplicemente non li cita. Piuttosto precisa altre «perplessità». «Le città importanti, almeno in occidente – dice - non vengono tranciate dalle strade extraurbane, ma vengono "circonvallate" o attraversate in maniera "invisibile", affinché si possa soddisfare tanto l'esigenza improrogabile di collegare il territorio con una strada a 4 corsie quanto quella inderogabile di tutelare il nostro sviluppo urbanistico e sociale».

Del resto il tracciato proposto da Anas non attraversa al centro la città e da come riportato sugli atti progettuali attraversa tutte aree della città che non rientrano nel piano di urbanizzazione del Piano strutturale associato.

Il pallino di Stasi, però, è un altro. Il sindaco, infatti, vorrebbe che i due scali venissero bypassati da gallerie. Idea che porterebbe far lievitare il costo dell’opera di almeno un altro miliardo (la proposta attuale da 27km vale circa 600milioni di euro a fronte della Crotone-Catanzaro che in 52km costerebbe 1,2 miliardi di euro). Ma non sarebbe solo una questione economica. Il piano “talpa”, infatti, impatterebbe come un macigno nella selva dei vincoli di dissesto idrogeologico di cui la nostra città è disseminata, soprattutto all’indomani dell’alluvione del 2015.  

Per Stasi, però, non è un problema. «Probabile che la soluzione finale – dice - costerà un po' di più rispetto a quanto approssimativamente previsto da Anas, ma del resto personalmente sono favorevole, per fare uno dei tanti esempi, al raddoppio della galleria del Santomarco tra Paola e Cosenza, che costa 1,2 miliardi, perché soddisfa più esigenze: credo che qualche centinaia di milioni di euro possano essere spesi anche sullo ionio, e forse è di questo si dovrebbe occupare la nostra delegazione extra comunale giallo-azzurra, ma questo è un altro discorso. Non saranno le perplessità di un sindaco - qui la perculata del primo cittadino "all'arco istituzionale" - ad una proposta progettuale a cancellare l'incapacità di portare a casa risultati politici: basta pensare all'ultima delibera CIPEES nella quale la Calabria è stata destinataria (forse) di 500 milioni scarsi su 6 miliardi».

Prima di chiudere, Stasi fa un’ultima precisazione, ricordando agli «smemorati» (e qui il j’accuse è diretto ai parlamentari del territorio) che della Sibari-Co-Ro prima dell’avvento della sua Amministrazione nessuno ne aveva parlato (ovviamente non c’era nemmeno la grande città di Corigliano-Rossano!). E precisa una cosa ancora più forte: «Ora si tratta di rendere quel progetto compatibile con il territorio, funzione delegata all'ente comunale, e ci riusciremo certamente». Insomma, se la strada non si farà in questa prima parentesi del Contratto di Programma 21-25 guai a dire che sia stata colpa del sindaco Stasi!

 

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.