Sapia in Parlamento contro il Governo sul Decreto Legge che prolunga lo stato di emergenza
Il deputato calabrese di Alternativa attacca Draghi sul depotenziamento del Parlamento fatto a colpi di decreti
CORIGLIANO-ROSSANO - «Avete rovinato l'esistenza di tanti italiani, con le vostre orrende misure repressive. Ora volete perseverare con l'obbligo vaccinale dai 50 anni in su. Avete il virus della cattiveria, della malafede e della hỳbris. Saremo noi a vaccinarvi, con il siero della verità».
Lo afferma Francesco Sapia, deputato di Alternativa, intervenendo nell'aula di Montecitorio durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal Governo sul decreto legge che prolunga lo stato d'emergenza e impone l'obbligo vaccinale per gli over 50, preannunciando il voto contrario della sua componente.
«Il governo Draghi – sottolinea Sapia - abusa della decretazione d'urgenza e va avanti a colpi di fiducia. La logica è decidere tutto, escludendo il Parlamento. La strategia è usare i decreti legge per creare confusione e paura. Segue il tocco d'artista, cioè mettere la fiducia per timore che la maggioranza si spacchi. Con la fiducia il governo fa quel che gli pare. In un Paese normale, questo ricorso fisso alla fiducia avrebbe dovuto produrre una raffica di articoli al vetriolo. Ma ora siamo oltre la sindrome di Stoccolma: più vi incarognite, più vi celebrano e vi chiedono il bis».
«Avete battuto le mani al presidente Mattarella anche quando vi ha detto che dovevate finirla di uccidere la discussione parlamentare. Siete dei Giuda della democrazia, dei mentitori seriali, dei Pinocchi col naso di cemento armato. Con facce sussiegose, voi pontificate sul bene e sul male. Chi non è con voi, non ha diritto di parola. Deve tacere come un testimone di giustizia, come un sequestrato, come un prigioniero di guerra - aggiunge l'esponente di Alternativa che conclude - siete allergici alle critiche, al confronto, alla dialettica. Siete intolleranti al pensiero altrui. Avete militarizzato il dibattito politico con la scusa ridicola della competenza. Come se i Bianchi, i Brunetta e i Cingolani avessero risolto i grossi problemi del Paese. Temete il dissenso come temete il giudizio popolare. Avete un governo di cartapesta, che si regge soltanto per amore di poltrona e del potere. Non sapete più come nascondere le vostre responsabilità».