Longobucco e l'entroterra montano «puntino all'esplosione del turismo lento ed esperienziale»
È quanto affermano Pellegrino Romano de La Nuova Longobucco complimentandosi con il Gal Sila Sviluppo per il progetto pilota Sila Outdoor: «L'auspicio è che il prossimo Esecutivo raccolga la sfida»
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LONGOBUCCO – «Favorire l'esplosione del turismo lento ed esperienziale attraverso la messa in rete di tutti quegli elementi che legano tra loro i territori. Dall'ospitalità alle risorse ambientali e paesaggistiche, dense di biodiversità, dalle attività sportive all'aria aperta, al patrimonio storico-culturale, enogastronomico e dei prodotti agricoli/zootecnici. Longobucco e l'entroterra montano hanno tutte le carte in regola per guardare insieme in questa direzione».
È quanto dichiarano Katia Pellegrino e Domenico Romano, già consiglieri comunali del gruppo La Nuova Longobucco complimentandosi con il Gal Sila Sviluppo per il progetto pilota Sila Outdoor presentato al Ministero dello Sviluppo Economico e che vede tra i suoi protagonisti anche la Città di Longobucco.
«Attraverso questo progetto – spiegano - si intende sperimentare un modello di gestione dell'offerta turistica di tipo innovativo ed integrato, valorizzando e rafforzando, in una logica di sistema e distrettuale, il prodotto turistico territoriale e cioè tutti gli elementi della filiera del turismo slow e sostenibili».
«L'auspicio – proseguono Romano e Pellegrino – è che la futura amministrazione comunale possa incamminarsi senza tentennamenti e distrazione alcuna su questa strada, puntando insieme alle risorse naturali e paesaggistiche di cui dispone, anche su ciò che può continuare a rendere questo territorio una destinazione turistica fruibile 365 giorni l'anno. Partendo dalla valorizzazione dei suoi marcatori identitari intorno ai quali deve e può essere scritto il futuro di questo territorio».
«Per la quantità e qualità di marcatori identitari che eredita, custodisce e tramanda, Longobucco ha, infatti, tutte le carte in regola per avviare – concludono – una riscrittura per certi versi inedita della propria narrazione turistica, in linea con l'analoga mission turistica regionale e quindi capace di attrarre, accogliere ed emozionare diversi target di visitatori in tutti i mesi dell'anno. – Dalle antiche tradizioni della tessitura a Bruno da Longobucco medico del XIII secolo considerato l'inventore della chirurgia moderna, dall'antica tradizione argentifera medioevale collegata alle miniere d'argento e dismesse solo qualche secolo fa al suo notevole patrimonio naturalistico nel Parco Nazionale della Sila ed in generale alla sua ubicazione ed estensione (il quarto comune della Calabria); passando dalla famosissima qualità delle materie prime e delle ricette delle memoria che fanno della nostra terra uno di quei luoghi ricercati per le esperienze gastronomiche, per la tutela della biodiversità e per la cultura della conservazione di tradizioni e la trasformazione di prodotti, come nel caso del cosiddetto sacchiettu, fino al ruolo storico avuto durante il brigantaggio prima e col fascismo poi come terra di confino di dignitari etiopi che avevano avuto importanti ruoli nella resistenza al colonialismo, Longobucco è a tutti gli effetti una destinazione turistico-esperienziale naturale che va solo raccontata al mondo intero».