«Mi candido per costruire un’alternativa credibile, radicata e plurale»
Pino Le Fosse conferma la sua candidatura alla segreteria provinciale del Partito Democratico: «Non basta amministrare l’esistente. Serve ricostruire un partito vivo nei territori, che formi, ascolti, investa sulle persone e restituisca dignità alla militanza»

CORIGLIANO-ROSSANO — Arriva la conferma di quanto scritto nei giorni scorsi. Giuseppe Le Fosse ha annunciato ufficialmente la sua candidatura alla Segreteria provinciale del Partito Democratico di Cosenza, in vista del congresso che si terrà il 27, 28 e 29 giugno. Una candidatura che non nasce da accordi di vertice, ma da un confronto reale con iscritti, circoli e militanti, maturata dentro un percorso collettivo, libero e autonomo.
«La mia proposta nasce da un’urgenza e da una convinzione. L’urgenza è quella di ridare forza e credibilità al nostro partito in una terra che ha bisogno di risposte concrete, non di equilibrismi interni. La convinzione è che il PD debba tornare a essere una forza popolare, organizzata, radicata, capace di parlare alla società reale e di costruire un’alternativa democratica al governo della destra calabrese, guidata da Occhiuto, che si è potuto giovare anche di un’opposizione non sempre all’altezza di un compito così delicato e decisivo. Un’opposizione che, per nessun recondito interesse, può permettersi ambiguità o confusioni di ruoli, se davvero vuole essere credibile e utile a costruire il cambiamento».
Una vita spesa nella militanza politica e nei luoghi del lavoro. Le Fosse ha ricoperto per 13 anni ruoli di responsabilità nella CGIL, portando avanti battaglie vere per i diritti, il lavoro e la dignità degli ultimi, dalla Sibaritide al Pollino. Un impegno costante nel partito, anche come consigliere comunale di Corigliano e in diverse associazioni organizzate di cittadinanza attiva, sui temi della lotta alle mafie e all’illegalità, dell’ambiente e del territorio.
Lavoro, sanità, giovani, legalità, questione democratica e ambientale: questi i temi al centro della sua piattaforma, con uno sguardo particolare alle aree interne, all’area urbana e alla Sibaritide, viste come risorse strategiche per uno sviluppo giusto e sostenibile.
«Non basta amministrare l’esistente. Serve ricostruire un partito vivo nei territori, che formi, ascolti, investa sulle persone e restituisca dignità alla militanza. Non un comitato elettorale, ma una comunità politica larga, plurale, con una visione e un progetto».
Il motto scelto, “Territori, comunità, futuro: il PD che vogliamo”, racchiude la direzione dell’impegno: rimettere al centro le persone, la partecipazione e il legame con il territorio.