Rifiuti, appello di Olivo: «Basta indecisioni. Non vendiamo rifiuti all'estero!»
Il consigliere provinciale fa il punto sul sistema rifiuti e tutte le incongruenze che affogano la Calabria auspicando una classe politica unita
CORIGLIANO-ROSSANO - «Le conseguenze dell’emergenza rifiuti che, assieme ad altre, i calabresi subiscono ormai da decenni, soprattutto in questa fase di complicata ripresa sociale ed economica dopo due anni di chiusure ed interruzioni per la pandemia, rischia di trasformarsi in un costo non più sopportabile per intere categorie di cittadine che la crisi, in modo particolare al Sud ed in Calabria, ha ulteriormente indebolito. Se, quindi, al caro bolletta che sta già provocando veri e propri incubi in tante famiglie dei nostri territori si dovesse aggiungere anche il paventato caro rifiuti, causato dall’obbligato smaltimento degli stessi all’estero, la pace sociale delle nostre comunità rischierebbe di saltare definitivamente».
È quanto dichiara il consigliere comunale e provinciale dell’Udc Adele Olivo esortando le istituzioni a tutti i livelli e la classe politica nel suo complesso a trarre senza retorica né ipocrisia dalla gravità della situazione in atto, che è erede legittima di decenni di indecisionismo e spesso di demagogia e populismo che ha fatto anche la fortuna di qualcuno, ad assumersi tutte le responsabilità di questo stallo, contribuendo senza ulteriori tentennamenti o mezze misure all’individuazione di soluzioni urgenti ed efficaci.
«Come è ormai noto a tutti, al netto del conclamato fallimento del sistema degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e della fotografia aggiornata delle discariche calabresi tutte sature ed al collasso, una responsabilità maggiore nell’esser arrivati a questa strada senza uscita non può non essere riconosciuta ahinoi alla provincia di Cosenza che, pur essendo la più grande della regione, per decenni ha assistito dalla finestra all’esplodere dell’emergenza mai governata, senza alcuna decisione in merito. Parlare di realizzazione di nuovi impianti e discariche ha sempre rappresentato, soprattutto nei nostri territori, quasi una bestemmia – asserisce il consigliere provinciale - e ciò anche sull’onda di movimenti e azioni di protesta che, disinformando sistematicamente le popolazioni, hanno sempre creato una disgustosa confusione tra la necessità di trovare ed applicare soluzioni nel breve termine e obiettivi a medio e lungo termine di eco-sostenibilità ambientale e con il rafforzamento della differenziata che fanno ormai parte del sentire comune e che non sono proprietà culturale o esclusiva ideale di nessuna parte politica».
«È a partire da questa consapevolezza istituzionale e sociale – continua Adele Olivo – che serve svestirsi di ogni pregiudiziale e di ogni distinguo politico o di altro tipo ed affrontare con massima determinazione e trasparenza il rischio dietro l’angolo di far pagare alla famiglie calabresi, per manifesta incapacità di governo di tutti, 330 euro tonnellata i rifiuti da portare in Svezia che li trasforma in energia e quindi in ricchezza per quel Paese».
«Non possiamo più raccontare favole ai nostri concittadini che già non riescono a fronteggiare aumenti e difficoltà su tutti i fronti, né possiamo continuare a stuzzicare ed a sollecitare sotto traccia – scandisce – movimentismi e proteste di minoranze contrarie a tutto, sempre e per principio».
«Se come ha fatto bene a ricordare nei giorni scorsi il Presidente Occhiuto ci vorranno almeno 4 anni per uscire dall’impasse attuale e se, come è dimostrato, lo stesso incremento della raccolta differenziata (oggi poco più del 50% in Calabria) nell’immediato non risolverebbe affatto il problema dello smaltimento degli stralci e l’attuale altro 50% di rifiuti solidi urbani prodotti dai territori, non potendoci permettere un salasso sociale aggiuntivo rispetto a 2 anni di Covid è quanto mai necessario – conclude la Olivo – concentrarsi sulla messa in atto di tutte le soluzioni praticabili, a partire dall’utilizzo di tutte le discariche esistenti».