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Sibari-Co-Ro, Stasi "non si fida" dello Stato: «Sulla nuova strada non c'è nemmeno un euro»

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CORIGLIANO-ROSSANO - Sulla Sibari-Corigliano-Rossano, la strada futuribile a 4 corsie che dovrebbe collegare la terza Città della Calabria al resto del Paese, si registrano le grandi perplessità del sindaco. Che ha piccole bordate per tutti: dal Governo all'Anas per finire persino al presidente della Regione Roberto Occhiuto: rei - a suo avviso - di aver imbastito una discussione praticamente sul nulla. «Capisco tutto - dice il Stasi - ma credo sia il momento di chiudere la fase delle parate elettorali e rendersi conto che la questione della Statale 106 è una questione seria, che abbraccia tanto la sicurezza stradale quanto l’economia del territorio, e dunque non ci si possa scherzare né trastullarsi».

Il nodo della questione, secondo il sindaco di Co-Ro, sono i soldi. Ci sono? si chiede il sindaco: «No». E la risposta è perentoria quanto dettagliata. Già, perché a parere del primo cittadino pare che lo stesso «Ministero» (crediamo quello delle Infrastrutture, anche se sul progetto gravitano anche il Mibact ed il Dicastero della Transizione ecologica) al momento non abbia deciso nulla in merito. E questo, a parere di Stasi avrebbe una motivazione: «non è plausibile che prima si realizzino tutte le fasi di progettazione, si ottengano tutti i permessi e si esercitino tutti i vincoli e poi si finanzi l’opera. Senza il finanziamento, sia ben chiaro, discutiamo del nulla. Il discorso, per ora, potrebbe anche concludersi qui, ma per completezza affrontiamo anche altri aspetti».

Secondo punto: l’opera è condivisa? «Una strada ad impatto zero non esiste. Ci piace andare in altre regioni e farci confondere, con ammirazione, dalla larghezza delle rotonde extraurbane? Un tempo, al posto di quelle rotonde, ci saranno stati certamente campi arati, per cui non si può avere e non abbiamo preclusioni su nessuna ipotesi: a Corigliano-Rossano, anzi allo Ionio, una strada a quattro corsie, serve. Detto questo, le varianti di attraversamento degli scali proposte non sono nemmeno da prendere in considerazione: sono semplicemente irricevibili, ed in sede di Conferenza dei Servizi questo è stato espresso in maniera cristallina. Ci sono soluzioni possibili, diverse ed accettabili? Siamo pronti a valutarle con la consueta costruttività, come deve fare una amministrazione comunale seria».

Stasi, poi, svela un altro retroscena. Pare, infatti, che presto il Governo cambierà tutte le carte in tavola in quella grande misura che è lo sblocca cantieri, rimodulando i responsabili delle varie strutture commissariate (tra queste c'è anche la Statale 106). Al momento, ricordiamo, il super commissario straordinario per i lavori sulla Statale 106 è Massimo Simonini, amministratore delegato di Anas (società dello Stato).

«È fatto noto - sostiene Stasi - che i vertici Anas stanno per cambiare, evidentemente per volontà del Governo stesso di modificarne l’assetto, e sono già noti i nomi dei nuovi amministratori, che si insedieranno nelle prossime settimane. Mentre si lavora per individuare eventuali soluzioni condivise, quindi, è evidente che sarà fondamentale capire che posizione assumerà il nuovo amministratore delegato non tanto nei confronti della Ss. 106 che rimane prioritaria, quanto dell’approccio che ha portato alla proposta di questa nuova idea progettuale Sibari-Coserie. Anche questo mi sembra francamente scontato, per cui, francamente, di cosa stiamo parlando?»

Ultima questione, di carattere politico: l’ottavo megalotto costa troppo? «Così sembra affermare anche il neogovernatore Occhiuto, in una lettera palesemente troppo affrettata. Ma anche questa è una inesattezza. I costi per opere finalizzate allo sviluppo del mezzogiorno non possono mai essere definiti “eccessivi”! Faccio riferimento, per esempio, alla discussione sui costi della nuova linea ferroviaria ad alta velocità: l’approccio aritmetico “costi-benefici” rappresenta il fallimento della politica e deve essere messo definitivamente da parte».

«Il vero problema dell’ottavo megalotto sarebbe la capacità di intercettare il traffico che attualmente si riversa sulla Ss. 106 “bis”, facendo venir meno la funzione dell’opera, e solo per questo – pur continuando ad esprimere preferenza per il tracciato approvato dalle precedenti amministrazioni comunali – si può ragionare – come si sta facendo con attenzione - su altre idee progettuali».

Infine, un invito: «non sentiamoci miracolati perché discutiamo di una quattro corsie che arriva fino al Coserie, perché, così come abbiamo dimostrato subito dopo il nostro insediamento, i dati di traffico, oltre che la incidentalità, sanciscono semplicemente che ne abbiamo diritto; pertanto, è corretto non accettare per forza la prima cosa che ci viene proposta, ma provare a scegliere la migliore soluzione possibile».

«Del resto, anche con dati di traffico diversi, è evidente come per lo sviluppo della Calabria sia irrinunciabile realizzare una arteria a quattro corsie lungo tutto lo ionio, per consentire anche agli territori, in questo momento meno produttivi, di svilupparsi e crescere: questo è il tema che deve essere posto sul tavolo del Governo e dei nuovi vertici Anas».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.