Sanità ionica nel caos e quella promessa nel vuoto di riaprire gli ospedali chiusi
Il capogruppo del M5S a palazzo Campanella, Davide Tavernise, si unisce alla schiera di cittadini e personalità politiche che da 10 anni invocano la riattivazione del "Chidichimo" e del "Cosentino": «Occhiuto ha l'onore di cambiare le cose»
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CORIGLIANO ROSSANO - «La sanità della fascia jonica deve partire dalla riapertura degli ospedali “Chidichimo” di Trebisacce e “Cosentino” di Cariati. Il presidente Occhiuto ha avuto il pregio di restituire alla politica calabrese la gestione della sanità. Ora ha l'onere di cambiare le cose».
È questa la posizione del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise, ai margini della visita al punto di primo intervento di Trebisacce, tenuta ieri. Un sopralluogo che segue in ordine di tempo, la partecipazione al sit-in, organizzato da associazioni e cittadini per la riapertura dell'ospedale di Cariati.
«La sanità in Calabria – dice Tavernise - è stata gestita in modo maldestro e da incapaci patentati. Abbiamo strutture e macchinari che oggi vanno messi a regime e fatti funzionare, per restituire salute e dignità ad un territorio abbandonato, rivendicante assistenza sanitaria, degna delle persone umane. La ricetta è unica: assumere l'occorrente personale sanitario, in grado, tra le altre cose, di rispondere alle rinnovate esigenze dettate dal post Covid. È inaccettabile che il piano straordinario per l'assunzione di personale medico, sanitario e socio-sanitario sia fermo causa il redigendo Programma operativo 2022 -2023».
«Se fino a pochi mesi fa – prosegue il capogruppo M5S a Palazzo Campanella - sembravano un'enormità ventidue minuti, quale tempo medio da una chiamata di soccorso all'arrivo dell'ambulanza, oggi i fatti di cronaca ci restituiscono, in alcune parti della Calabria, tempi triplicati per un'ambulanza che arriva senza medico. Una circostanza, questa, gravissima e anticipata nel 2015, nella prima delle tre sentenze, che disponevano la riapertura dell'ospedale di Trebisacce, nel quale il Consiglio di Stato ha denunciato “il deficit strutturale delle reti di trasporto, nel territorio, l'orografia e i tempi necessari per arrivare agli ospedali vicini rendono impossibile un efficace trattamento di un'emergenza sanitaria partendo da Trebisacce o dai comuni del suo distretto”. Una situazione intollerabile, che Trebisacce condivide con Cariati, resa più critica dall'assenza del personale medico sui mezzi di soccorso, contribuendo a rendere la nostra regione insufficiente su tutti i livelli essenziali di assistenza. Sentenze, poi, quelle citate, in attesa, ancora, di una piena esecuzione».
«Gli ospedali di Trebisacce e Cariati – conclude Tavernise - unitamente a quelli di Corigliano-Rossano, hanno rappresentato in passato il fiore all'occhiello della sanità ionica. È tempo di restituire ai cittadini calabresi salute e dignità. È tempo di riparare torti ingiusti. Che sia nel redigendo programma operativo 2022-2023, o nell'assimilabile nuovo piano di rientro, più rispettoso dell'autonomia regionale, come specificato recentemente dalla Corte Costituzionale. Con l'auspicio che il nuovo Governatore si circonda di esperti».