Energia e libero mercato, Auddino (M5S): «Scongiurare il caro bollette di luce e gas»
«Da gennaio esisterà solo il mercato libero. Ma, a mio avviso, serve assolutamente un’ulteriore proroga, non essendoci ancora le giuste condizioni per la fine del mercato tutelato. Presenterò un emendamento»

ROMA - «Il 2022 segnerà la fine del regime tutelato nei mercati dell’elettricità e del gas. Il termine di cessazione del regime di “maggior tutela” per i clienti domestici e per alcune microimprese, rinviato più volte, è stato infatti fissato dall’ultimo decreto Milleproroghe al 1° gennaio 2023, dopodiché ci sarà solamente il mercato libero. Ma, a mio avviso, serve assolutamente un’ulteriore proroga, non essendoci ancora le giuste condizioni per la fine del mercato tutelato: diritto alla piena consapevolezza da parte dei clienti, assenza di pratiche ingannevoli, albo dei venditori, portale che consenta un serio confronto tra l’offerta sottoscritta al momento e quelle più convenienti disponibili, garanzia del giusto prezzo».
È quanto afferma il senatore Giuseppe Auddino del Movimento 5 Stelle che così continua: «Dal “monitoraggio dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas” pubblicato dall’ autorità indipendente di settore, l’Arera, il 90,18% di offerte del gas del mercato libero sono più care di quelle a maggior tutela, mentre nella luce arrivano persino al 95,28%. Sul Portale Offerte dell’Arera ci sono quasi 5mila offerte disponibili alla consultazione e alla comparazione della spesa presenti in media più care rispetto al prezzo del mercato tutelato e fra i consumatori la confusione nelle informazioni regna sovrana».
«Ecco perché – spiega - lo scorso aprile ho presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro Giorgetti, ancora in attesa di risposta, chiedendo quali iniziative urgenti intenda intraprendere al fine di scongiurare il caro bollette energia elettrica e gas per famiglie e imprese determinato dal processo di liberalizzazione del mercato e di valutare l’opportunità di un nuovo differimento della fine del mercato tutelato».
«È evidente non si può fare il mercato libero sulle spalle e le tasche delle famiglie e che occorre non avere fretta. Il permanere di condizioni di incertezza e di scarsa trasparenza suggeriscono un ulteriore rinvio del termine ad un momento più propizio impedendo che piccole imprese e cittadini vedano compromesse le proprie tutele. Presenterò un emendamento che vada in questa direzione nel prossimo Milleproroghe» conclude Auddino.