REGIONALI 2021 - Straface: «Puntare a un turismo identitario, religioso, esperienziale ed emozionale»
La candidata al Consiglio regionale nella lista di Forza Italia: «Questo è l’unico strumento che abbiamo per offrire reali opportunità di sviluppo socioeconomico e riscatto sociale e culturale alla Calabria»
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COSENZA - «La Calabria può e deve distinguersi nel turismo identitario che trasforma le singole comunità rurali in veri e propri cantieri dello sviluppo turistico a favore delle nuove generazioni. Sfruttando ciò che ci contraddistingue sul territorio bisogna attrarre nuovi incentivi rivolti ai giovani, ma anche ai professionisti, per favorire l’accoglienza e la nascita di nuove figure e opportunità lavorative in un settore in continua evoluzione e trasformazione».
È quanto dichiara l’ex sindaco di Corigliano Calabro, Pasqualina Straface, candidata al Consiglio regionale nella lista di Forza Italia.
«In Calabria – continua - ci sono luoghi straordinari che raccontano di storia, di cultura, di fede e di buon cibo; questi luoghi vanno guidati verso un nuovo modello di turismo, che da un lato incentivi economicamente la nascita di nuove attività e le nuove start up, dall’altro il supporto al consolidamento delle attività già esistenti sul territorio con strumenti di sostegno finalizzati al miglioramento e potenziamento nonché la realizzazione di un osservatorio che metta in rete le “best practice” per trarne tutti dei vantaggi competitivi».
«Sfruttare le filiere e i distretti dell’agricoltura, allevamento e trasformazione, della pesca e dell’artigianato locale per creare identità. Il turismo – spiega Straface – è opportunità quando osservando il presente si pensa al futuro. Oggi la grave crisi dovuta alla pandemia ci ha messo davanti agli occhi nuovi scenari, uno tra tutti la nuova frontiera dello “smart working” che ci deve far riflettere, perché potrebbe essere ed è già in sperimentazione in molti comuni, un elemento che può far invertire la rotta dello spopolamento facendo ritornare tanti lavoratori e studiosi nei piccoli centri abitati per lavorare fuori dal caos delle città e a contatto con la natura, sperimentare nuovi mestieri e ritornare alla terra nel tempo libero».
«Da questo – aggiunge - bisogna partire tenendo presente che nella prima fase tutti gli sforzi devono essere volti a migliorare le infrastrutture di rete e la banda larga che deve necessariamente arrivare a tutti, un impegno quest’ultimo da realizzare da subito per costruire il futuro della Calabria del fare».
«È giunta l’ora di coinvolgere professionisti, studenti, ricercatori, uomini e donne con spiccate capacita di comunicazione e con visione di futuro della società civile. Puntare sul turismo religioso, identitario, esperienziale ed emozionale – conclude Straface – è l’unico strumento che abbiamo per offrire reali opportunità di sviluppo socioeconomico e riscatto sociale e culturale alla nostra bellissima regione».