«La rivoluzione calabrese è iniziata. È il momento di agitarsi, di partecipare, di scegliere»
Ratti (Per la Calabria con de Magistris): «Sarà una sfida importante. Da un lato il progresso e la riaffermazione dei diritti, dall'altra gli schieramenti che hanno malgovernato negli ultimi decenni»
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CORIGLIANO-ROSSANO – «Le 21 mila firme che hanno sottoscritto le liste a sostegno di Luigi de Magistris nella sua corsa alla presidenza della Regione Calabria sono il segnale di una voglia di partecipare che sta permeando la cittadinanza e che rappresenta il preludio della rivoluzione civile e politica che stiamo cercando di portare avanti da mesi in Calabria. Nella giornata di ieri abbiamo depositato 6 liste che compongono la coalizione di de Magistris Presidente, liste fatte di donne e di uomini che hanno scelto di spendersi in prima linea per il cambiamento reale di questa terra».
È quanto scrive Ciccio Ratti candidato al Consiglio Regionale della Calabria nella lista "Per la Calabria con de Magistris".
«Sarà una sfida importante – aggiunge - fra due visioni contrapposte: da un lato il progresso e la riaffermazione dei diritti, dall'altra gli schieramenti classici che hanno malgovernato negli ultimi decenni. Sia il centro destra che il centro sinistra hanno presentato le vecchie nomenclature, qualche sostituzione a livello parentale a causa di problemi giudiziari, molti cognati o parenti, qualche rivoluzionario annacquato che ha scelto di mangiare le briciole dei tavoli romani pur di provare ad assicurarsi un posto al sole».
«Proprio per cercare di dare un contributo fattivo al cambiamento ho deciso di candidarmi nella lista "Per la Calabria con de Magistris", mettendo a disposizione del progetto passione e competenze maturate in anni di politica e attivismo. È il momento di garantire una rappresentanza istituzionale autorevole e innovativa a questo territorio che possa garantire politiche efficienti sui grandi temi dell'economia, dell'ambiente e dei diritti dopo decenni di promesse e di parole vane che hanno reso Corigliano-Rossano e il basso jonio semplicemente terra di conquista grazie ai nomi imposti dalle segreterie romane e dai diktat di altri territori. È il momento di agitarsi, di partecipare, di scegliere» conclude.
(fonte foto QuiCosenza)