Elezioni comunali sullo Jonio: tra ritorni, liste civetta e… pochissime donne
Sette i comuni al voto, su 16 aspiranti sindaci 15 sono uomini. L’unica donna in campo è Maria Rita Acciardi ad Amendolara. C’è un deficit di quote rosa. Intanto sono tre i sindaci che cercano la riconferma
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CORIGLIANO-ROSSANO – Le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre prossimi che eleggeranno sette nuovi sindaci e i rispettivi consigli comunali nel territorio della Sibaritide-Pollino hanno già dato un primo verdetto: i Comuni avranno un deficit di quote rosa alla loro guida. Dopo l’infornata di sindache degli anni scorsi, soprattutto nei centri della catena costiera del Pollino, questo trend sembra ora ritornare al ribasso.
Sicuramente non farà più parte del conclave dei primi cittadini ionici il sindaco, ormai uscente, di Albidona, Filomena Di Palma. Poteva essere ricandidata per un secondo mandato confermativo ma si è preferita l’alternanza. A contendersi oggi la guida della cittadina fondata da Calcante ci saranno Giuseppe Lizzano e Leonardo Aurelio, entrambi sostenuti da liste civiche.
L’unico comune in cui, invece, la battaglia elettorale sarà “aperta” anche a una donna sarà Amendolara. Dopo 10 anni di amministrazione a guida Ciminelli la partita si riapre, su nuovi scenari. E in campo ci sono ben tre schieramenti, ben distinti tra loro. C’è Pasquale Aprile, “figlio” dell’esecutivo uscente e quindi diretta espressione del primo cittadino. C’è poi Antonio Liguori che, invece, raccoglie il testimone di quella che fu l’era del sindaco Melfi (il figlio è candidato nella lista a supporto del Consiglio comunale). E non per ultima c’è, appunto, Maria Rita Acciardi, una donna con un pedigree politico non di poco conto essendo stata, tra gli altri e numerosi incarichi e ruoli sitituzionali, già sindaco di Amendolara per due mandati, negli anni 90, e assessore all’urbanistica di Rossano con l’allora giunta Longo.
Ma nella bagarre elettorale dei comuni ionici ci sono anche tre sindaci che agli elettori chiederanno la loro riconferma. Si tratta di Salvatore Lamirata, primo cittadino di San Demetrio Corone. Nella “capitale” dei paesi arbereshe la competizione è quanto mai accesa. A contendersi lo scranno più alto del sindaco a termine del primo mandato ci saranno Ernesto Madeo e Salvatore Mauro. E l’esito della sfida elettorale non è per nulla scontato.
Nell’arberia, inoltre, c’è un altro comune al voto ed è quello di San Cosmo Albanese. Una piccola comunità retta fino ad oggi da Damiano Baffa, che si ricandida per un altro mandato. Difronte a lui avrà lo sfidante di sempre: l’ex sindaco Cosmo Azzinari. Insomma, una bella sfida elettorale hold style per il centro italo-albanese.
Da un lato all’altro della Sibaritide. Fino ai confini con il Marchesato. A Scala Coeli, comune di tantissime battaglie ambientaliste, l’attuale primo cittadino, Giovanni Matalone, chiede anche lui fiducia per un secondo mandato. Lo “sfidante” è il giovane Vincenzo Tridico. Qui però c’è una curiosità che non si può non svelare. Tridico candidato sindaco è padre di Salvatore, candidato consigliere comunale ma nella lista civica di Matalone, quindi sul fronte opposto. A Scala Coeli, inoltre, c’è il curioso caso dei fratelli Tursi, uno candidato con Matalone e l’altro con Tridico. E proprio nella lista di Tridico si trova candidata nientemeno che la nuora del sindaco uscente. A vederla così sembrerebbe una guerra punica! Ma sarà così?
E infine ci sono due comuni in cui l’assetto amministrativo sembra doversi ridisegnare da capo. O così sembra. A Francavilla Marittima è durata poco meno di 5 anni l’esperienza politica del sindaco Bettarini che non si è ricandidato. La sfida, quindi, sembrerebbe apertissima tra Gaetano Tursi, alla sua prima candidatura a sindaco, e l’ex primo cittadino francavillese, Leonardo Valente.
E infine c’è Calopezzati. Il bel paese del basso Jonio è atteso da un nuovo corso amministrativo dopo la parentesi decennale a guida di Franco Cesare Mangone. Lo stesso che, però, ha consegnato la staffetta al suo vicesindaco, Pasquale Pedace, oggi candidato sindaco per un progetto di rinnovamento nella continuità. Dall’altra parte, invece, ci sarà l’imprenditore Edoardo Giudiceandrea, figlio di una dinastia politica di tutto rispetto. Quel che è certo, qui sarà una sfida vera.