SS106, Rapani: «Preoccupati per i silenzi del Sindaco»
Il dirigente di Fratelli d’Italia: «Stasi non può mettere il cappello su tutto e agore da battitore libero»

CORIGLIANO ROSSANO - «La visita sui cantieri del terzo megalotto da parte del viceministro Alessandro Morelli e dell’ad di Anas, Massimo Simonini, fanno quasi ben sperare ma non riusciamo a comprendere i silenzi del sindaco di Corigliano Rossano».
È quanto dichiara il dirigente e membro dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani. «Non possiamo che rimanere sbigottiti da Flavio Stasi che ha fatto piombare la Sibari-Rossano a quattro corsie nel silenzio più assordante. Abbiamo invitato il primo cittadino ad informare la città, le associazioni di categoria, il mondo dei professionisti, l'imprenditoria – dice Rapani – sul tracciato proposto da Anas per la SS 106 da Sibari a Crosia, ma come sempre il messaggio non è stato recepito dall’amministrazione comunale a guida Stasi».
«E ci meravigliano ancor di più i silenzi dei consiglieri di maggioranza e di opposizione, a partire da quelli appartenenti alle formazioni di centrodestra. Abbiamo tentato di coinvolgere tutti i partiti dell’area e anche in questo caso, purtroppo, abbiamo registrato un totale disinteressamento. Forse non è chiaro il concetto che amministrare una città dovrebbe significare occuparsi della soluzione dei temi, dei problemi del territorio e dello sviluppo della città. Amministrare significa assumersi le responsabilità sulle scelte da adottare. Così come fare politica, anche al di fuori del Consiglio comunale, dovrebbe tradursi nel proporre soluzioni utili. I silenzi, invece, creano solo danni e questa amministrazione, di silenzi ne sta fornendo in quantità industriale. Mancano programmazione, progettualità, senso di responsabilità, visione, idee e abbondano, al contrario, prosopopea e presunzione. Un sindaco ed un'amministrazione comunale non si possono permettere il lusso di snobbare chi pone domande o propone soluzioni, celando il proprio pensiero su una infrastruttura assolutamente fondamentale per il territorio e per gli abitanti di quest’area per i decenni a venire. Stasi non può mettere il cappello su tutto, agire in solitaria da battitore libero e nascondere anche alla giunta e alla maggioranza consiliare le sue condotte, senza darne conto alla città, dalla quale ha avuto un mandato democratico. Fanno sensazione Stasi e la sua metamorfosi da movimentista che aizzava le folle contro il “sistema” a sindaco, perfettamente incastonato e a suo agio in quello stesso sistema che a parole ha sempre combattuto. Lo testimoniano i suoi silenzi di facciata, dovuti all’inesperienza ormai conclamata e all’incapacità di governare la terza città della Calabria».