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Parte da Rossano la riscossa di Oliverio: «Pronto con liste e candidati contro chi vorrebbe una sinistra desistente»

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CORIGLIANO-ROSSANO – Il popolo della sinistra calabrese rischia di rivivere un nuovo periodo di desistenza per colpa di una classe dirigente che «probabilmente non ha a cuore le sorti di questa terra». Un rischio concreto che potrebbe sfaldare per sempre un patrimonio di idee e valori. Il punto di non ritorno? Le prossime elezioni regionali. «Non vorrei che ci portassero alla desistenza – a quell’accordo tacito con il quale un partito rinuncia a presentarsi convergendo su un altro partito - verso personaggi populisti che sono calati dall’alto, che si sono autoconvocati dall’alto, che hanno fallito nelle città dove hanno governato e adesso si propongono a guidare la regione». È un «allarme vero» che non viene lanciato da uno qualunque ma da Mario Oliverio. L’ex governatore della Calabria ha ancora il dente amaro per come è finita la sua legislatura: nell’oblio totale del suo partito.

 

Non ci sta Oliverio che ieri sera a Corigliano-Rossano, davanti ad una folta platea accorsa per partecipare alla presentazione del suo libro (La sfida riformista di un presidente scomodo) in un noto stabilimento balneare lungo le coste rossanesi, è ritornato alla carica.

 

«È bene che si sappia - ha detto con fermezza Oliverio - se non ci sarà una correzione di rotta – e io mi auguro e insisto che questa correzione ci sia – allora prepariamoci ad altro. Perché per quanto mi riguarda metteremo in campo un movimento con liste e candidati. Perché accettare passivamente e supinamente questo ostracismo nei confronti della nostra regione, questo disprezzo nei confronti del grande popolo della sinistra calabrese, non è possibile. Perché altrimenti sarebbe colpevole da parte nostra assistere passivamente a questa deriva. Sarebbe colpevole».

 

È una vera chiamata alle armi quella dell’ex presidente della Calabria che ha trovato consensi e applausi tra i presenti. La prima battaglia da vincere è quella interna proprio al Centro Sinistra, ancor prima di quella che bisognerà “combattere” per sopraffare le forze di Centro Desta.

 

La lotta è al possibile rischio della desistenza e i nemici da sconfiggere ora sono due: l’ostracismo della classe dirigente del Partito Democratico e il candidato outsider del panorama civico-sinistrorso, Luigi De Magistris. Mentre sui primi Oliverio fa chiari riferimenti, chiamando in causa il segretario Letta e invitandolo a scendere in Calabria «per parlare con gli stati maggiori della sinistra» (tra i quali l’ex governatore sa di essere ancora molto forte) e «per ascoltare e correggere la rotta». Dall’altra parte, invece, non cita mai il sindaco di Napoli oggi candidato alla presidenza della cittadella, anche se i riferimenti sono chiari e pungenti.

 

Ma il pezzo forte dell’intervento di Oliverio sulle rive care a San Nilo arriva quando osa e va oltre i soliti avvertimenti e appelli al Partito democratico e al Centro Sinistra. «Finora abbiamo trovato solo sordità». È un crescendo: «Mi auguro ci sia un cambio di rotta perché se non ci sarà, io personalmente fermo non ci starò». «Fermo non ci starò» scandisce e precisa con forza tra gli applausi di una platea attenta e pronta, nella quale spiccavano tanti sindaci del territorio, tanti sindacalisti e altrettanti dirigenti di partito insieme al consigliere regionale Giuseppe Aieta. Tutti chiamati all’adunata proprio per dare un segnale ad un leader che non vuole desistere ma resistere: «Perché – lo ha ricordato a tutti - un patrimonio non può essere dilapidato».

 

«Abbiamo bisogno – ha detto - di recuperare un abuso della sinistra, che possa passare l’idea che tanto quella delle regionali è una battaglia persa. Perché una forza di sinistra che fa prevalere questa impostazione mette un tarlo nella coscienza dei cittadini che è un guasto irreparabile».

 

«Io ho una storia – ha ribadito Mario Oliverio - alla quale non voglio rinunciare ma alla quale rinuncerei se a fronte di questa deriva rimanessi fermo. Andando in giro avverto tanta voglia e tanta rabbia per quello che sta avvenendo a sinistra. A questo sentimento che non si è spento si tratta di offrire una prospettiva positiva e la responsabilità di chi dirige un partito dovrebbe essere quella di incanalare e rispettare questo sentimento. Se questo non si avverte, riprendiamo noi in mano la situazione per servire la Calabria ed evitare che questo patrimonio vada disperso perché sarebbe davvero delittuoso».

 

Insomma, Mario Oliverio c’è ed è pronto ad una candidatura che potrebbe essere reale e concreta nel caso in cui il centro sinistra davvero non riuscisse a concretizzare una candidatura forte ed autorevole alla presidenza della regione. L’ex governatore è pronto ed ha già schierato le sue truppe.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.