Luzzi: «La pressione tributaria per noi corirossanesi è divenuta insopportabile»
L’esponente del “Movimento centro storico”: «Comune sordo alle richieste. Eppure l’argomento tributi era uno dei temi preferiti dall’attuale sindaco, nella campagna elettorale»

CORIGLIANO-ROSSANO - «Ormai si sta mettendo seriamente a repentaglio la dignità delle persone. Il Comune da una parte, le società di riscossione dell’altra stanno rendendo la vita difficile a tutti i cittadini di Corigliano-Rossano. Eppure l’argomento tributi era stato uno dei temi preferiti dall’attuale sindaco, Flavio Stasi, nel corso della campagna elettorale del maggio 2019. Quante sono vere le parole di un vecchio politico italiano, il quale a proposito di campagna elettorale affermava: “Non credetemi quando sono dietro ad un microfono nell’arringare la piazza, perché la campagna elettorale, purtroppo, è la fiera delle vanità”. Purtroppo tutto ciò è vero, tenuto conto che anche il sindaco Stasi non si è sottratto a questa “fiera delle vanità”».
È quanto afferma Luzzi Giorgio del “Movimento Centro Storico” che così continua: «Da cittadino e contribuente sono francamente indignato per tutto quello che sta succedendo. Possibile mai che il Comune non riesce a rendersi conto di come ormai la pressione tributaria per noi corirossanesi è divenuta insopportabile? Possibile che i nostri amministratori comunali abbiano messo la testa sotto la sabbia come gli struzzi per non ascoltare, in nessun modo, il grido di dolore che proviene dalla città?».
«E allora parliamone di questi tributi comunali - continua. Nel caso della riscossione coattiva, se un contribuente non è riuscito a pagare il tributo (quale Tarsu, Imu, Tasi, Tari, oppure il tributo sulla depurazione, che tra l'altro non è dovuto, ritenuto illegittimo da più sentenze che lo hanno decretato come illecito arricchimento, condannando il comune e la Soget) nei tempi prescritti per scarsità di denaro, dovuto alla crisi economica e a questo periodo di pandemia, il Comune o chi per esso ( in questo caso il sindaco) non dovrebbe far pagare, non dovrebbe pretendere dai contribuenti le sanzioni, gli interessi di mora e altri balzelli vari, come le spese di notifica, che le società incaricate, delegate dal comune alla riscossione le quali applicano rigorosamente, a loro vantaggio economico. È in circostanze eccezionali come quelle attuali che ci si rende conto se l’amministratore comunale è o non è un “buon padre di famiglia”, capace di capire che i propri amministrati non ce la fanno più perché piegati dalla crisi economica e dal covid 19».
«Invece, purtroppo, - aggiunge - tutto ciò non accade perché il Comune preferisce “chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie” permettendo ad una società di riscossione di applicare “alla lettera” il capitolato della gara. Tutto ciò avviene perché il nostro Comune è incapace ad "internalizzare" il servizio della riscossione dei tributi, un servizio, si badi bene, che al nostro Ente costa diverse migliaia di euro, ecco perché “internalizzando” il servizio il Comune avrebbe un enorme risparmio economico anche assumendo del personale. A tal proposito è giusto informare tutti i cittadini che l’agio che finisce nelle casse di queste società di riscossione è di circa un milione di euro all’anno. Inoltre sempre a queste società finiscono percentuali sul riscosso a seguito di attività di controllo da parte del comune, accertamenti, solleciti, istanze in autotutela».
«Per farla breve il servizio di riscossione dei tributi comunali ha un costo annuo pari ad € 1.700.000,00 che il comune paga alle due società di riscossione attualmente operanti nel nostro territorio per cinque anni. Eppure all’interno dell’Ente esiste del personale in grado di poter svolgere tale servizio, però il Comune preferisce affidarlo a società esterne. Comunque su tale argomento a breve torneremo affrontato la questione nei minimi dettagli. La cosa mortificante, è che nessuno (partiti, politici, Comitati e movimenti vari) avvia una discussione seria su tale argomento, in quanto l’interesse di costoro è rivolto più che altro al consenso elettorale in prossimità di determinate candidature alle prossime elezioni regionali» conclude.