Insulti, volgarità, diffamazione e minacce: «È ora di dire basta alla violenza verbale»
La Maggioranza di Corigliano-Rossano: «Invitiamo tutti a tornare ad un sereno e condiviso scambio di idee»

CORIGLIANO-ROSSANO- «In queste ultime settimane è diventata intollerabile la violenza verbale che, ormai quotidianamente, si vomita tramite social contro il Sindaco e l'amministrazione comunale nel suo insieme. Odio che investe anche i dipendenti comunali, non facendo salvo nessuno».
A denunciarlo è la maggioranza di Governo della città di Corigliano-Rossano. «Capiamo lo stato di stanchezza mista a rabbia dei cittadini, capiamo le legittime proteste dei commercianti che si sentono vessati da provvedimenti governativi che paiono incongruenti e inefficaci. Capiamo e siamo sempre stati pronti all'ascolto delle istanze di chi civilmente chiedeva un confronto, a volte anche mediato - considerato i tempi- dalla tecnologia e dai social che oggi possono a tutti gli effetti assurgere a ruolo di "piazza virtuale", legittimo ambito di confronto, agone politico. Ciò che però non capiamo e non siamo più disposti a tollerare sono le offese e le minacce che in quel luogo, i "leoni da tastiera" digitano compulsivamente contro le istituzioni e chi le rappresenta, forse ignorando i più elementari principi di legge che connaturano come reato quel loro costante sobillare di violenza contro il Sindaco e l'amministrazione. Le parole sono anche azioni».
La forza politica che sostiene Flavio Stasi scrive: «Offendere o minacciare il Sindaco e le istituzioni tutte è reato che colpisce e lede l'intera comunità di Corigliano-Rossano. L'aggressività cerca consenso e funziona su meccanismi di adesione a un gruppo ideale con i cui valori identificarsi. Proporsi aggressivamente è una scintilla scontata per innescare un'escalation di reazioni sempre più dure, impedendo di fatto ogni possibilità di incontro e di dialogo in favore dell'idea di esercitare un qualche scadente esercizio di potere. La conseguenza più diretta del linguaggio dell'odio è soffocare il tempo e lo spazio della riflessione. E, di conseguenza, soffocare il tempo e lo spazio per esercitare una vera libertà. Invitiamo tutti - rappresentanti politici e cittadini - a tornare ad abitare, sui social come de visu, uno spazio più ampio di confronto, di pensiero, di approfondimento, soppesando le cause e conseguenze delle proprie parole, scritte o proferite a voce. È necessario tornare a moderare i toni, a prendere coscienza reale ed effettiva del momento storico che il mondo intero sta attraversando, a chiedere spiegazioni, anche a pretendere risposte, ma con toni civili e moderazione».