«In Calabria, nel 2021, si muore perché non si può essere curati»
La denuncia di Antoniotti: «Ospedali in difficoltà per l’eccessiva richiesta di ricoveri di pazienti affetti dal coronavirus, molti dei quali sono stati costretti, nei giorni scorsi, a rimanere in ambulanza»

CORIGLIANO-ROSSANO - «Ospedali in difficoltà per l’eccessiva richiesta di ricoveri di pazienti affetti dal coronavirus, molti dei quali sono stati costretti, nei giorni scorsi, a rimanere in ambulanza. L’emergenza Covid–19 si sta abbattendo sulla provincia di Cosenza, contagi e morti aumentano, i pochi ospedali attivi sono ormai saturi, il personale sanitario è stremato. Questa è la situazione a distanza di oltre un anno dall’inizio della pandemia. Nulla che non si potesse facilmente prevedere. Lo scorso autunno si chiedeva la riapertura degli ospedali chiusi. Le Istituzioni, ad ogni livello, hanno preferito rimanere inermi e affidarsi alla fortuna».
È quanto afferma Giovanni Antoniotti coordinatore provinciale di Cosenza del movimento "Cambiamo", che aggiunge: «In Calabria, nel 2021, si muore perché non si può essere curati, non è uno slogan o un rischio ma è la realtà dei fatti. Anche altre patologie al di fuori della Sars Cov 2 hanno difficoltà ad essere curate, perché si è sbagliato nell'accettare di inserire i Centri Covid all'interno degli ospedali esistenti, invece che approntare Covid Hospital (strutture sanitarie esterne) come già consigliato un anno fa dallo stesso Ministro Speranza».
«In tutto ciò – continua - i commissari non riescono a varare scelte efficaci e coraggiose, le Istituzioni si affidano a inutili comunicati, i parlamentari calabresi non si è ben capito cosa facciano a Roma e il Ministro Speranza quindi il Governo ignorano come al solito la Calabria, abbandonandoci al nostro destino».
«C’è l’immediato bisogno di assunzioni a tempo indeterminato di personale sanitario, di riaprire gli ospedali chiusi, di un intervento poderoso del Governo nazionale che congeli il debito, prodotto dalla mala politica e pagato dai cittadini, e liberi risorse per la sanità pubblica. Non c’è più tempo. La gente di Calabria continua a morire» conclude.
(fonte foto ministero della salute)