Bevacqua (Pd): «Bene lo sblocco dei concorsi pubblici, ma senza discriminazioni preventive»
Il consigliere regionale del Pd: «Avvantaggiare, già nella selezione iniziale, i titoli derivanti dalla frequentazione di master e da precedenti esperienze professionali potrebbe risultare discriminatorio»

CATANZARO - «Lo sblocco dei concorsi pubblici è una buona notizia, le modalità che accompagneranno lo sblocco lo sono un po' meno. I 500 mila posti in cinque anni annunciati dal ministro Brunetta sono senz'altro una opportunità che potrà produrre uno svecchiamento della pubblica amministrazione e sappiamo tutti quanto ce ne sia bisogno; ma le norme che si vogliono introdurre sulla valutazione preventiva dei titoli lasciano alquanto perplessi».
È quanto dichiara il Capogruppo PD in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, che aggiunge: «Mettere in secondo piano le lauree e avvantaggiare, già nella selezione iniziale, i titoli derivanti dalla frequentazione di master e da precedenti esperienze professionali potrebbe risultare pericolosamente discriminatorio: i master costano non tutti se li possono permettere; così come le esperienze professionali sono proprio ciò che i giovani neo laureati, per definizione, non possono avere acquisito».
«Se l'intento è – continua -, e deve essere, quello di favorire l'ingresso dei giovani migliori, anche di quelli che non hanno robuste famiglie alle spalle, allora la riforma Brunetta rischia di favorire ingiuste penalizzazioni. È chiaro che, chi ha più titoli, ha diritto a vederseli tutti riconosciuti e valutati; ma questo deve avvenire a valle della selezione, non a monte. Altrimenti si configura una preclusione a priori. E il prezzo più pesante rischierebbero di pagarlo proprio i figli di regioni a basso reddito pro capite, come la Calabria».
«Per queste ragioni – conclude Bevacqua – chiederò ai Gruppi PD di Camera e Senato di vagliare con attenzione il testo normativo e di intervenire con le modifiche adeguate a garantire le garanzie costituzionalmente presidiate. L'Italia ha bisogno di mettere in moto i suoi giovani, tutti i suoi giovani; e non solo quelli favoriti da una buona sorte».